Un viaggio tra gli ergastolani del carcere milanese di Opera. Questo è “Spes Contra Spem – Liberi Dentro” di Ambrogio Crespi, docufilm prodotto da Index production e Nessuno Tocchi Caino in collaborazione con Radio Radicale. Il film è costituito da una serie di interviste che Crespi ha realizzato con i detenuti condannati all’ergastolo, con gli agenti della polizia penitenziaria, lo stesso direttore di Opera e Santi Consolo, capo del DAP. Le anime sono quelle spezzate di mafiosi e criminali, raccontati senza alcun filtro e attraverso il giogo dell’ergastolo Ostativo, un “fine pena mai” che uccide la speranza e può essere interrotto solo diventando collaboratori di giustizia.
Con il carcere Ostativo viene totalmente a mancare la relazione tra il percorso dei carcerati e lo stesso regime detentivo; non esiste speranza, non c’è alcuna possibilità di recupero, solo la “Pena di schiavitù perpetua” come diceva Cesare Beccaria.
Nato durante anni durissimi per la Nazione, quelli delle stragi di mafia, ha consentito allo stato di essere peggiore di chi lo minacciava, fino a raggiungere un vero e proprio regime di tortura con l’applicazione dell’articolo 41-bis della legge penitenziaria.
“Il carcere non cambia le persone in meglio – racconta Carmelo Musumeci – piuttosto le distrugge e produce criminalità, probabilmente è stato creato per questo”
Il viaggio tra i volti di chi non ha più voce né alcuna prospettiva per una vita futura è guidato da Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparuti. La locuzione latina di Paolo di Tarso ripresa da Marco Pannella con il senso di “essere speranza piuttosto che avere speranza” è il cuore del film, tra colpa e il diritto di cambiare.
È un’occasione da non perdere quella proposta dall’Associazione per l’iniziativa radicale Andrea Tamburi. Oggi, Lunedi 5 giugno, a partire dalle ore 17:30 presso la sala dell’Istituto Stensen (Viale don Minzoni, 25) “Spes Contra Spem – Liberi dentro” sarà presentato al pubblico fiorentino. A seguire un dibattito dove parteciperanno Giovanni Flora, vicepresidente Unione Camere Penali, Rita Bernardini, Presidenza del Partito Radicale, Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, Massimo Lensi, Associazione Radicale Andrea Tamburi – Firenze, Giuliano Capecchi, Associazione Liberarsi – Firenze.
L’iniziativa fa parte della campagna di raccolta firme per “la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la separazione delle carriere nella magistratura, tra giudici e pubblici ministeri, promossa dall’Unione Camere Penali Italiane, con il sostegno del Partito Radicale Transnazionale”. Durante l’evento di stasera saranno allestiti i tavoli per la raccolta firme; per un calendario completo consulta il programma sul sito dell’Associazione Andrea Tamburi, Radicali Firenze. Per saperne di più, questa è una breve storia della separazione delle carriere in Italia, scritta da Massimo Lensi.
Spes Contra Spem di Ambrogio Crespi, il trailer