mercoledì, Novembre 6, 2024

Todo Modo di Elio Petri: la recensione

Fuori esplode un’epidemia contagiosa. Dentro, lontani da tutto, uomini influenti, politici, cardinali, industriali e giornalisti, si rinchiudono tra le mura di un eremo per svolgere esercizi spirituali e per tramare sulla spartizione del potere.

Todo modo, terzultimo film di Elio Petri, divenne subito un caso cinematografico. Niente di nuovo per il regista romano abituato, suo malgrado, alle feroci polemiche che hanno accompagnato i suoi lavori. Realizzato nel 1976, solo due anni dopo l’uscita dell’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, il film fece molto discutere sia per i bersagli che intende colpire (espliciti sono i riferimenti all Democrazia Cristiana e ai suoi esponenti più importanti, Aldo Moro e Giulio Andreotti), sia per i toni apocalittici con i quali rappresenta il sistema politico italiano. Un film simbolico, fortemente espressionista, che sviluppa le tematiche centrali del cinema di Petri e le arricchisce di ulteriori spunti.

Come hanno notato molti studiosi, il tema della maschera è dominante nel cinema di Petri. Todo modo non si sottrae a questa regola. Tutti i personaggi sono stereotipi, maschere di un potere che perde la sua autorevolezza in una rappresentazione caustica della realtà, dominata dal grottesco. La commistione tra potere politico e potere teologico inquieta ma non indigna perché la maschera trascina i personaggi (e ciò che rappresentano) fuori dalla dimensione tragica e li contamina con il comico. L’oscillazione tra tragico e comico apre al grottesco che se da un lato permette al regista di distanziarsi dai suoi personaggi, dall’altro lato favorisce una lucida analisi della realtà che parte dallo straniamento per arrivare a mettere a nudo il potere e i suoi interpreti.

Nello sviluppo del tema della maschera è fondamentale l’apporto di Gian Maria Volonté, al quarto film con Petri dopo A ciascuno il suo, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e La classe operaia va in paradiso. In Todo Modo, Volonté è la maschera di un potere compromesso che trova nelle sue debolezze la forza per ordire i propri intrighi. E proprio l’intrigo è alla base di molti film di Petri. Dietro al potere, dietro alla politica e ai gruppi che ne salvaguardano l’influenza, c’è sempre la manifestazione di un inganno, di una beffa ai danni del cittadino. Nello svelare i meccanismi del potere Petri si avvale però di un registro che trasforma l’inganno in farsa e la beffa in carnevale. Ecco quindi che gli esponenti del potere diventano essenzialmente delle maschere, allegorie di un sistema degenerato e malato. Nell’atmosfera grottesca, nello sguardo permeato da una forte carica di artificiosità, nell’interpretazione forzata, sopra le righe di tutti gli attori, Petri coglie la crisi del sistema politico italiano e smaschera tutti gli intrighi che legano la ragnatela di interessi tra i poteri forti, la politica, la chiesa, il mondo industriale e la criminalità.

Attenzione però: proprio per tutto quello che abbiamo visto, limitare il cinema di Petri nello spazio dell’impegno civile e politico sarebbe riduttivo. L’impianto di stampo kafkiano che, attraverso la ricerca del simbolo, mira alla rappresentazione tragicomica del potere (come non pensare a Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto), rende unica l’esperienza di Petri e allarga i confini di un discorso che finisce per privilegiare la riflessione sull’irrazionalità dei meccanismi del potere piuttosto che concentrarsi sulla denuncia del potere stesso. Il cinema di Petri è quindi un’indagine sulle forme del politico, sulle contaminazioni tra interesse pubblico e interesse privato. I registri utilizzati per l’indagine sono vari: la cupezza della rappresentazione si fonde con l’aspetto più grottesco dell’animo umano, mentre il tragico viene depotenziato e si confonde con il comico. In Todo modo la recita del grottesco avviene negli angusti spazi dell’eremo, resi ancora più limitanti dalla scelta espressionista che privilegia l’ombra alla luce, la percezione alterata alla visione nitida. Nell’oscurità emergono volti ambigui, trame di potere, contraddizioni e ambiguità.

Tutti elementi che qualificano il cinema di Petri e lo allontanano da altre esperienze contemporanee (su tutti Rosi, due autori spesso accumunati a torto). Come non sorprende più di tanto la posizione della critica militante nei confronti di Petri: celebre infatti la polemica innescata da Goffredo Fofi e culminata nelle veementi dichiarazioni del regista francese Jean Marie Straub che, durante il festival del cinema politico di Porretta Terme, nel 1971, invocò il rogo di tutte le copie de La classe operaia va in paradiso. Altri tempi e altro interesse verso il cinema, perché oggi il cinema di Petri (molto più di molti tentativi di cinema politico) è una delle testimonianze più autorevoli di come si possa scoperchiare il potere, di come si possa mettere in luce le fragilità e le contraddizioni di un sistema.

Un’ultima considerazione sull’interpretazione degli altri attori. Marcello Mastroianni, che interpreta Don Gaetano, colui che dirige gli esercizi spirituali, riscatta il mezzo flop di dieci anni prima con La decima vittima, il film più incompreso di Petri. E se Mariangela Melato, Michel Piccoli e Renato Salvatori sono poco più che ottimi comprimari, quello che sorprende di più è forse il più inatteso, Ciccio Ingrassia, che supera i confini del comico e trasporta la sua recitazione nella dimensione del grottesco e del tragicomico. In perfetta sintonia con i principi del cinema di Petri.

Todo Modo torna nelle sale nella copia restaurata dalla cineteca di Bologna, queste le sale in cui sarà programmata

Campania

Multicinema Modernissimo, Napoli
13 Aprile 2015

Big Multicinema, Marcianese (CE)
14 Aprile 2015

Happy Maxicinema, Afragola (NA)
14 Aprile 2015

Cinema Ambasciatori, Napoli
15 Aprile 2015
17 Aprile 2015

Emilia Romagna

Cinema Rosebud, Reggio Emilia
13 Aprile 2015

Cinema Lumière, Bologna
13 Aprile 2015
14 Aprile 2015
20 Aprile 2015
21 Aprile 2015
27 Aprile 2015
28 Aprile 2015
04 Maggio 2015
05 Maggio 2015

Cinema Saffi, Forlì
13 Aprile 2015

Cinema San Biagio, Cesena
14 Aprile 2015

Cinema Apollo, Ferrara
15 Aprile 2015

Cinema Giada, S. Giovanni in Persiceto (BO)
21 Aprile 2015
22 Aprile 2015

Cinema Boiardo, Scandiano (RE), 29 Aprile 2015

Cinema Tiberio, Rimini
31 Maggio 2015

Friuli Venezia Giulia

Cinema Ariston, Trieste
13 Aprile 2015

Cinema Kinemax, Gorizia
14 Maggio 2015

Lazio

Cinema Alcazar, Roma
13 Aprile 2015
14 Aprile 2015
20 Aprile 2015
21 Aprile 2015

Liguria

Cinema Sivori, Genova
13 Aprile 2015
20 Aprile 2015

Cinema Il Nuovo, La Spezia
16 Aprile 2015
17 Aprile 2015
20 Aprile 2015

Cinema Mignon, Chiavari (GE)
22 Aprile 2015

Lombardia

Cinema Anteo, Milano
13 Aprile 2015

Cinema Apollo, Milano
13 Aprile 2015

Cinema Ariston, Mantova
13 Aprile 2015

Cinema Sociale, Brescia
14 Aprile 2015

Auditorium Bergamo, Bergamo
20 Aprile 2015

Cinema Movie Planet, Busnago
26 Maggio 2015

Marche

Cinema Sala degli Artisti, Fermo
13 Aprile 2015
14 Aprile 2015

Nuovo Cinema Azzurro, Ancona
13 Aprile 2015

Cinema Metropolis, Pesaro
30 Aprile 2015

Piemonte

Cinema Massimo, Torino
21 Aprile 2015
22 Aprile 2015

Puglia

Cinema DB d’Essai, Lecce
13 Aprile 2015

Cinema Farina, Foggia
14 Aprile 2015

Cinema Opera, Barletta
14 Aprile 2015

Cinema ABC, Bari
16 Aprile 2015
17 Aprile 2015
18 Aprile 2015
19 Aprile 2015
20 Aprile 2015
21 Aprile 2015
22 Aprile 2015

Piccolo Osservatorio Garzia
Terlizzi (BA)
17 Aprile 2015

Sardegna

Cinema Greenwich, Cagliari
13 Aprile 2015

Sicilia

Cinema King , Catania
13 Aprile 2015

Toscana

Cinema Angelo Azzurro, Castelfiorentino
13 Aprile 2015
14 Aprile 2015

Terminale Cinema, Prato
13 Aprile 2015

Cinema Politeama, Viareggio
13 Aprile 2015

Auditorium Stensen, Firenze
14 Aprile 2015

Cinema Comunale, Pietrasanta (LU)
15 Aprile 2015
18 Aprile 2015

Cinema Grotta, Sesto Fiorentino
15 Aprile 2015

Cinema Stella, Grosseto
15 Aprile 2015

Cinema Roma, Pistoia
20 Aprile 2015
21 Aprile 2015

Cinema Arsenale, Pisa
20 Aprile 2015

Cinema La Gran Guardia, Livorno
21 Aprile 2015

Cinema Garibaldi, Poggibonsi (SI)
12 Maggio 2015

Trentino alto adige

Cinema Astra, Trento
13 Aprile 2015
14 Aprile 2015

Cinema Capitol, Bolzano
20 Maggio 2015

Umbria

Cinema Politeama Lucioli, Terni
13 Aprile 2015
14 Aprile 2015

Cinema Zenith, Perugia
13 Aprile 2015

Cinema Pegasus, Spoleto
18 Aprile 2015
19 Aprile 2015

Veneto

Multi Astra, Padova
13 Aprile 2015
14 Aprile 2015

Cinema Edera, Treviso
13 Aprile 2015
14 Aprile 2015

Cinema Rossini, Venezia
15 Aprile 2015

Cinema Careni, Pieve di Soligo
17 Aprile 2015

Cinema Dante, Mestre
22 Aprile 2015

Cinema Pasubio, Schio
24 Aprile 2015

Cinema Kappadue, Verona
12 Maggio 2015

Michele Nardini
Michele Nardini
Michele Nardini è laureato in Cinema, Teatro e produzione multimediale all’Università di Pisa e ha alle spalle un Master in Comunicazione pubblica e politica. Giornalista pubblicista, sta maturando esperienze in uffici stampa e in redazioni di quotidiani, ma la sua grande passione rimane il cinema

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