venerdì, Novembre 22, 2024

Venezia 67 – The Town, la conferenza stampa

Ben Affleck alla sua seconda prova come regista presentata a Venezia 67 Fuori Concorso; The Town viene proiettato per il pubblico tra qualche minuto, stamani la conferenza e l’incontro con la stampa dove erano presenti oltre a Ben Affleck gli interpreti principali Jeremy Renner, Rebecca Hall, e Jon Hamm, e i produttori Graham King e Basil Iwanyk. La conferenza è stata moderata da Giulia D’Agnolo Vallan.

Come mai il finale del film è stato cambiato rispetto al romanzo di Chuck Hogan dal quale è stato tratto?

Ben Affleck: Problemi di tempo, e mentre giravo mi sono accorto che la storia del film si spingeva da sola verso questo tipo di finale.

Dopo il suo debutto con Gone Baby Gone come mai ha scelto nuovamente Boston come ambientazione per il suo secondo film da regista?

É un posto che conosco e che capisco. Il luogo in cui si è cresciuti ci plasma ed è difficile sfuggire da questo Le riprese sono cominciate in aprile e sono state molto rapide

Ben, pensa che continuerà a svolgere l’attività di regista parallelamente a quella di attore?

Assolutamente sì. Alla mia prima esperienza ero molto spaventato, con The Town ero senz’altro più tranquillo e ho avuto a disposizione un cast eccezionale, è andato tutto liscio.

Ha tratto ispirazione dalla tradizione di film “sociali” prodotti dalla Warner Bros?

Certamente, fanno parte del mio bagaglio, e poi trovo che Jeremy (Renner) assomigli moltissimo a James Cagney! (ride). Ma ho trovato ispirazione anche da un film come Gomorra che ho amato tantissimo, trovo che sia un film attraverso il quale riesci veramente a “sentire” il luogo in cui è stato girato.

Qualche giorno fa è stato presentato il film di suo fratello Casey al quale abbiamo chiesto di confrontarsi con lei, adesso è il suo turno.

Non voglio sapere cosa ha detto mio fratello di me! Scherzi a parte, trovo il suo film (I’m still here) veramente spettacolare e rispondente alla voglia del pubblico di penetrare la facciata patinata di Hollywood per conoscerne le vere dinamiche e i retroscena.

Rebecca Hall, può azzardare un confronto tra Woody Allen e Ben?

Sono diversi, ma entrambi grandi. Un bravo regista lo è e basta, è difficile fare dei confronti.

Jeremy Renner, cosa ha portato in questo film della sua precedente esperienza in The Hurt Locker?

Direi nulla, questo è un ruolo totalmente diverso, fantastico e molto complesso.

Ben, parlaci dell’uso della maschere.

Volevo che dessero un’aria spiazzante ai personaggi che ho cercato di tratteggiare in modo realistico. Lo spettatore deve esserne intimorito.

L’utilizzo del termine “omertà” nel film è un altro rimando a Gomorra?

Ben Affleck: Non proprio, anche se ripeto che è stato un film che mi ha molto ispirato per questo progetto insieme a Il Padrino. L’omertà a cui mi sono riferito ha a che fare anche col suo significato irlandese, un’omertà “bastarda”.

Al resto del cast, come è stato lavorare con Ben come regista?

Jeremy Renner: Fantastico! Mi ha detto, hey cerca di non rompere! (ride) Poi mi ha presentato un bel po’ di criminali.

Rebecca Hall: Mi ha guidato nell’inquadrare il mio personaggio, lasciandomi al tempo stesso grande libertà creativa.

Jon Hamm: Confermo quello che dice Rebecca, un set molto aperto.

Ben Affleck: Ho fatto il casting giusto, con attori di questo calibro non c’è molto lavoro da fare.

Jon Hamm, come è stato uscire dai panni di Don Draper della premiatissima serie Mad Man?

Nessuno vuole interpretare lo stesso ruolo tutta la vita. Dopo il successo e la popolarità che ho ottenuto con Mad Man ho avuto tante sceneggiature che ricalcavano quel ruolo. Volevo qualcosa di diverso e questa è stata un’occasione favolosa.

Ben, hai sentito parlare delle polemiche suscitate dalla proiezione qua a Venezia del film di Michele Placido su Vallanzasca nei giorni scorsi? Cosa ne pensi del rischio di una glorificazione della violenza?

È una domanda che mi sono posto, ma era mia intenzione raccontare una storia che fosse veritiera. Questo è un film per adulti e deve essere il pubblico a capire che bisogna andare oltre e vedere i personaggi come persone, anche nelle scene di violenza.

Una domanda per Jon Hamm:  La tv di qualità influenza il cinema americano?

Uno show come Mad Men pochi anni fa non avrebbe avuto questo successo di pubblico. Ora è tutto molto diverso: tramite internet lo spettatore può consumare i prodotti televisivi molto facilmente. In America in tv lavorano dei professionisti eccellenti e lo si può vedere anche dalle serie premiate recentemente con gli Emmy.

Una domanda conclusiva a Ben Affleck: sempre più attori decidono di percorrere la strada della regia, ma non ci sono bravi registi a Hollywood?

Ci sono degli ottimi registi. Ma essere attori e insieme registi è un modo di esprimersi artisticamente su più livelli.

Redazione IE Cinema
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