Già visto al Sundance film Festival 2013 il nuovo film di Quentin Dupieux, conosciuto in ambito musicale come Mr. OIZO, creatore di quella via francese all’elettronica che tra i più e i meno recenti include artisti come Kavinsky, e per altra via Sebastian Tellier. arriva dopo due film allucinati come Wrong e Rubber, esempi di come la prassi compositiva del nostro abbia contribuito alla creazione di un universo visivo espanso che proviene direttamente da quell’esperienza. Rispetto all’astrazione totale di Rubber, Wrong Cops è in effetti concepito come un remix. Diviso per capitoli, di cui un primo girato qualche anno fa, si sviluppa a partire dallo stesso “wrong” di cui può essere considerato un vero e proprio spin off e procede mettendo insieme una serie di variazioni sul tema.
Due Poliziotti, Duke, interpretato da un repellente e straordinario Mark Burnham e Renato (Eric Wareheim), si muovono in una Los Angeles futuribile come la versione post-moderna di un quadro di Hopper, facendo fronte alla totale eliminazione del crimine con una serie di abusi a catena agiti più che altro per combattere la noia. Con loro Shirley (Arden Myrin), avida ed isterica, e una varia umanità più deviata che derelitta, che include Sunshine (Steve Little), uno dei clienti di Duke dipendente dalla droga, che sorpreso all’interno di una rivista porno-gay mentre si fa sodomizzare in montura da poliziotto, viene ricattato dal terzetto a scopo estorsione.
Completano il quadro, la figlia e la moglie di Sunshine, disegnate sul modello iper-pop del sogno americano osservato attraverso la lente clippara dei ’90 (vengono in mente i quadretti famigliari di Black hole Sun nell’omonima clip per i Soundgarden), ovvero un modello immaginato dalla retorica popolare più che realmente vissuto, un poliziotto di colore appassionato di elettronica Carpenteriana che cerca inutilmente di sfondare nella discografia, e David Delores Frank, ragazzino cresciuto interpretato da Marilyn Manson, che porta su di se lo stigma della demenza e dell’abuso subìto.
Dupieux manda avanti il film con la stessa iper-attività ritmica di “flat-beat” spingendo a fondo il pedale su una surrealtà a rischio quadretto demenziale, confermata dalla presenza cameo di personaggi in parte presi dall’universo Lynchiano come Grace Zabriskie e Ray Wise e utilizzati per fulminanti apparizioni di matrice televisiva. In fondo, nel calderone c’è posto per il circo dei Monty Python, per show sul modello di di Tim & Eric (Eric Wareheim viene da li) e per l’universo distorto e mutante di Chris Cunningham, ma senza quell’estremismo “frattale” che è tipico di video come il geniale Windowlicker.
Dupieux non sembra avere la volontà teorica, decostruzionista e “plagiarista” di Cattet-Forzani ne tantomeno la loro qualità armonica e musicale, come scrivevo da questa parte, preferisce mantenere la forza trainante e funzionale del groove (e questo non è necessariamente un male) e allo stesso tempo un’intellegibilità balorda, quella della gag innocua e ben delineata che, come nella sua musica, fatta per lo più di campionamenti ludici, si illude di disturbare con una semplice variazione sulla prassi e la frequenza del rovesciamento.
Il film di Dupiex esce in Italia in sola versione digitale grazie a MyMoviesLive, attraverso il quale sarà possibile vedere il film a partire dal prossimo lunedi 21 aprile. Alle 21:30 del 21 stesso l’evento live sarà prenotabile gratuitamente fino all’esaurimento delle slot disponibili, mentre per i profili Unlimited la visione è ovviamente on demand.