Jan Soldat appartiene alla graffa dei registi tedeschi senza scrupoli, geniacci come Christoph Schlingensief, Romuald Karmakar, per certi versi anche Oskar Roehler: talenti sgarbati, lontani anni luce dai gusti caramellosi del grande pubblico e poco presenti in sala, eccezion fatta per i festival. Indie-eye l’ha incontrato in una Kneipe di Prenzlauer Berg a una settimana dalla chiusura della 65. Berlinale