venerdì, Novembre 22, 2024

Tabu di Miguel Gomes a berlino 2012, la conferenza stampa

Presentato in Concorso Tabu, nuovo film del Portoghese Miguel Gomes filmato in bianco e nero in formato 16mm, ambientato sullo sfondo del colonialismo in Africa e frutto di una coproduzione fra Brasile, Francia, Germania e Portogallo.
Hanno incontrato la stampa il regista Miguel Gomes, gli interpreti Teresa Madruga, Ana Moreira, Ivo Müller, il direttore della fotografia Rui Poças e il produttore Luis Urbano.
Gomes ha risposto ad una prima domanda che riguardava i riferimenti al cinema muto classico e l’influenza di autori come Murnau:
«Questo è sicuramente un omaggio al cinema americano classico, specialmente a quello muto, anche se non mi piace parlare di omaggi perché certo il cinema non ne ha bisogno. Credo che diverse influenze e memorie cinematografiche abbiano agito su di me inconsciamente; qualcosa si era da tempo depositato nella mia memoria. Conosco bene cinema di Murnau specie da ragazzo ho auto modo di studiarlo e approfondirlo, lo ritengo un grandissimo autore ed è inevitabile che qualsiasi cineasta ne venga influenzato, ma ripeto il film non ha riferimenti specifici ad altre pellicole è piuttosto una storia a sé stante.
Ho voluto raccontare una storia sulle diverse fasi della vita, sull’amore ma anche sulla solitudine in una dimensione romantica fin dall’inizio del film, accompagnata da connotazioni barocche. A prescindere da questa impronta, in generale non mi piace che ci sia una sola grande idea a dominare il tutto, ma voglio sempre esplorare punti di vista diversi. Nel film sono presenti elementi propri del periodo coloniale uniti a suggestioni più esotiche, e questo non vuole essere una critica diretta al colonialismo quanto ad un certo tipo di società.
È una storia è divisa in 2 parti alle quali abbiamo lavorato diversamente: per la prima sono state fatte diverse prove, mentre ho lasciato gli attori piuttosto liberi da direttive precise e devo dire che loro hanno fatto un bellissimo lavoro con gioia e abnegazione.»
Il produttore Luis Urbano racconta qualcosa di più sulla collaborazione al progetto di ben 4 paesi: «È stato bello vedere come ogni paese ci abbia dato il suo contributo in maniera differente. Tutto è successo in modo piuttosto rapido e con un grande e collettivo entusiasmo.»
Ivo Müller che interpreta il ruolo del marito di Aurora, la protagonista, spiega come è entrato a far parte del progetto aggiungendo una nota biografica: «La mia partecipazione è data dal fatto che si tratta di una produzione che riguarda anche il Brasile che è il mio paese. È stato un vero privilegio se penso che è coinvolta anche la Germania perché i miei nonni erano tedeschi e quindi io ho una forte comunione con questo paese. Anche la mia famiglia è molto contenta del fatto che io sia proprio a Berlino a presentare il mio lavoro.»
Ana Moreira sul recitare senza usare la voce: «L’idea di questo salto indietro nel tempo, ripercorrendo la via del cinema muto classico è stata di Miguel, noi attori ci siamo fidati di lui ed è stato un bene perché la cosa si è rivelata un’esperienza interessante e divertente, una vera sfida, lavorando combinando insieme vecchie e nuove tecniche di recitazione.»

Redazione IE Cinema
Redazione IE Cinema
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