Ritorna il neozelandese Peter Jackson con una delle produzioni più attese della stagione, l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Alice Sebold, presentato in anteprima al BIF&ST 2010. The Lovely Bones (Amabili Resti) affronta di fatto l’elaborazione collettiva di un lutto: fin dal principio la voce narrante della protagonista – la piccola Susie Salmon – rivela che verrà barbaramente uccisa nel suo quattordicesimo anno di età; l’intera pellicola ripercorre di conseguenza gli avvenimenti che seguiranno all’omicidio. L’evento drammatico costituirà il perno attorno al quale continueranno a muoversi le vicende umane dei protagonisti, ognuno dei quali impegnato a venire a patti con la vicenda, ognuno dei quali irrimediabilmente incatenato ad essa. L’unità della famiglia Salmon verrà messa a dura prova: scoprire la verità circa la scomparsa della figlia diventerà per il padre Jack una missione disperata, che lo porterà a logorare i rapporti con la moglie e a scontrarsi con le autorità; un’ossessione totalizzante, uguale e contraria a quella che i ricordi dell’uccisione scateneranno nella mente dell’assassino. Tale morte violenta sarà di ostacolo alla stessa Susie nel suo percorso verso la pace eterna. Rifiutandosi di lasciare questo mondo, la ragazza continuerà ad osservare da una sorta di limbo parallelo la propria famiglia e il proprio carnefice, cercando di guidare le ricerche del padre verso la verità.
La grandiosità da kolossal con cui l’ex signore del cattivo gusto ha saputo conquistare Hollywood nell’arco dell’ultimo decennio viene temporaneamente messa da parte, a favore di atmosfere più intime e raccolte. Nessuna battaglia campale contro eserciti di orchi o insetti giganti, ma un tuffo nei meandri dell’animo umano e nelle emozioni che lo alimentano, siano esse l’amore sconfinato di un padre per la propria figlia o le pulsioni inconfessabili di un killer seriale. Nondimeno, gli ingredienti fondamentali del cinema di Jackson ci sono tutti: il profondo slancio emozionale dato dalla rappresentazione dell’eterno conflitto fra bene e male, gli spettacolari effetti speciali che trasferiscono sullo schermo le fantasie ultraterrene della piccola Susie. Cast di attori in stato di grazia fra cui spicca una straordinaria Susan Sarandon, nonna tabagista e alcolizzata – cattivo esempio per eccellenza – ma unica figura adulta in grado di tenere insieme la famiglia al momento della crisi. Menzione d’onore per la splendida colonna sonora, che raccoglie alcune tra le più celebri composizioni di Brian Eno: dalla ambient di Music For Airports alla concitata Third Uncle, fino alla commuovente The Big Ship, non a caso scelta come commento sonoro per una delle sequenze più toccanti dell’intero film.