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Berlinale 2013 – forum, tutti i film della sezione

computer chessLa sezione forum in programma quest’anno alla Berlinale 2013 pone al centro una forte presenza del cinema europeo. Il film Croato Obrana i zaštita (A Stranger) di Bobo Jelčić  è in prima mondiale ed esamina le divisioni all’interno della città di Mostar. Grzeli nateli dgeebi (In Bloom), è il film di debutto dei georgiani Nana Ekvtimishvili e Simon Groß, presentato in prima mondiale alla Berlinale  racconta la storia di due amiche in un paese martoriato dalla guerra civile e dalla povertà, anno 1992. Il film mette insieme le tradizioni sommerse del cinema Georgiano tra esplosioni di violenza e un senso della composizione cinematica di alto lirismo. Il greco I aionia epistrofi tou Antoni Paraskeua (The Eternal Return of Antonis Paraskevas) di Elina Psykou utilizza come registro stilistico il grottesco: un anchor man televisivo che sente svanire la sua fama si lascia andare all’interno di un hotel abbandonato, il suo destino diventa un commento alla situazione della nazione, presentato nella sezione forum in prima mondiale.  Altro film greco I kóri (The Daughter) di Thanos Anastopoulos racconta la storia di una quattordicenne che ricorre a misure drastiche per aiutare il padre colpito da problemi finanziari, il film è una coproduzione grecia-italia; il terzo film greco presente nella sezione Forum della Berlinale è  Sto lyko (To the Wolf) di Christina Koutsospyrou e Aran Hughes, via di mezzo tra documentario e finzione, con un uso allegorico delle immagini per raccontare la crescente povertà dell’europa, prima mondiale. Il film spagnolo intitolato La Plaga e diretto dall’esordiente Neus Ballús è anch’esso un ibrido tra documento e fiction. Cinque persone di origini diverse che cercano di sopravvivere nella città di Barcellona. Quattro i film tedeschi della sezione Forum di quest’anno: Il debutto di Ramon Zürcher intitolato Das merkwürdige Kätzchen (The Strange Little Cat) racconta la storia di una famiglia in un appartamento berlinese durante l’estate, mentre  Nicolas Wackerbart dirige Halbschatten (Everyday Objects), dove una donna accetta l’invito dell’amante nel sud della francia, troverà i figli di lui molto sospettosi nei suoi confronti, il film segue i tentativi della donna di entrare in contatto con loro. Echolot è il debutto di Athanasios Karanikolas, vero e proprio “coming of age” dove si racconta di un gruppo di amici riuniti in una casa di campagna dopo il suicidio di uno di loro. Anche Marcin Malaszczak si muove tra finzione e documentario con il suo  Sieniawka, dove presente passato e futuro collidono in un manicomio per disturbi mentali; un ritratto lirico della realtà post comunista tra la Polonia, la repubblica ceca e la Germania.  Daniel Joseph Borgman debutta con una coproduzione Danimarca / Nuova zelanda dal titolo  The Weight of Elephant, storia di un ragazzo di dieci anni che vede il mondo in modo giocoso e sognante e usa la sua immaginazione per fuggire la difficoltà della vita in una piccola città della Nuova Zelanda.  I tre film provenienti dagli stati uniti sono anch’essi ambientati in contesti urbani; In A Single Shot è il nuovo film di un nuovo “specialista” di commedie come David M. Rosenthal, nato registicamente sotto il segno di Chris e Paul Weitz. Il nuovo titolo (di cui avevamo già parlato qui su indie-eye) sarà a Berlino dopo un passaggio al Sundance ed è interpretato da  Sam Rockwell e William H. Macy; tratto da un noto romanzo di Mattew F. James racconta di un incidente durante una battuta di caccia dove il personaggio interpretato da Rockwell uccide una ragazza; vicino al corpo di questa rinverrà un gruzzolo notevole che penserà bene di prendersi per risolvere i suoi problemi; da questo momento in poi si scatenerà un incubo senza fine.  Andrew Bujalski con il suo Computer Chess  (di cui potete trovare la pagina facebook ufficiale da questa parte) ci porta indietro (anche esteticamente) verso gli anni ’80, in un film definito dalla stessa produzione come  una commedia sulle intelligenze artificiali; ambientato proprio nel 1980 racconta di quei programmatori e giocatori di scacchi che si trovano a testare i sistemi informatici preposti alle sfide scacchistiche tra computer ed esseri umani; i tempi sono quelli di Bobby Fischer e Garry Kasparov, appena prima che la IBM conquistasse il mondo dei computer. A Bujalski, come ha dichiarato in alcune interviste, non interessa tanto  raccontare le persone quanto esplorare l’ambiente in cui questi programmatori si muovevano. Il film è sempre una produzione indipendente per il regista americano ed è il suo quarto lungometraggio. (continua nella pagina successiva…)

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