giovedì, Dicembre 19, 2024

Berlinale 2013, Lovelace di Rob Epstein e Jeffrey Friedman. L’incontro con la stampa.

lovelacePresentato nella sezione Panorama del 63esimo Festival di Berlino, Lovelace è il nuovo film diretto da Rob Epstein e Jeffrey Friedman.
La pellicola è un basata sulla vita di Linda Lovelace, star abusata dall’industria dei film porno negli anni ’70 e interprete del notissimo Gola Profonda, film diretto da Gerard Damiano. Tra gli  interpreti Amanda Seyfried, nella parte di Linda Lovelace, Peter Sarsgaard in quella del marito Chuck Traynor e James Franco in una breve apparizione nelle vesti di Hugh Hefner.
Presente in conferenza stampa, l’attivissimo James Franco (è al festival con altri 2 lavori Interior. Leather Bar, da lui diretto. e Maladies, dove è interprete ) ha dichiarato di amare i progetti minori perché li considera validi mezzi di espressione e sperimentazione. Alla domanda se ci fosse qualcosa del personaggio da lui interpretato nella vita sua reale Franco ha ironicamente risposto: Non saprei, ho lavorato per Hugh Hefner, faccio interviste per playboy. E cosa la affascina degli anni ‘60-‘70?: Sono affascinato dagli artisti, dalla musica e dagli scrittori di quel periodo.
Alla protagonista Amanda Seyfried (anche lei presente al festival con un altro film; Les Miserables) è stato chiesto se considera la pellicola un punto di svolta nella sua carriera: Si lo è indubbiamente, la storia è affascinante. L’attrice ha inoltre aggiunto che dover mostrare il suo corpo non ha rappresentato un ostacolo poiché era necessario: Quando guardo il film non vedo la mia nudità.
Con un simpatico gioco di parole, un giornalista ha chiesto poi all’interprete: Quale film l’ha resa più “miserable”, Lovelace o Les Miserables? Entrambi – ha risposto Seyfried- Durante la lavorazione di Les Miserables non potevo bere drink, è stato difficile fisicamente mantenere la voce. In Lovelace invece, abbiamo esplorato lati oscuri.
Per la preparazione ad un ruolo così complesso l’attrice ha dichiarato di aver usufruito dell’immensa collezione di foto e materiale del periodo fornitagli dai due registi: Ho avuto accesso alla vita di Linda, ho potuto parlare con i suoi figli.
Ma al giorno d’oggi un’esperienza come quella raccontata nel lungometraggio, è ancora possibile per una ragazza? Certamente – ha ammesso Seyfried – succede ancora oggi con la violenza domestica. La gente non se ne rende conto, ma certe cose continuano a succedere. Sicuramente c’è maggiore presa di coscienza rispetto all’epoca, in America chi subisce abusi viene aiutato, ma resta il fatto che accade.
Ai registi Rob Epstein e Jeffrey Friedman è stato chiesto di raccontare il coinvolgimento di Sharon Stone (che interpreta la madre di Linda) nel progetto: Volevamo lavorare con lei perché è una grande attrice, poteva portare al ruolo qualcosa. Abbiamo parlato della parte con lei, era entusiasta ed ha accettato.
I due autori hanno poi dichiarato di considerare il film femminista perché la sua conclusione vede  la protagonista libera di iniziare un nuovo capitolo della sua vita.
Prima di realizzare il film – raccontano Epstein e Friedman –  Abbiamo fatto ricerche, siamo stati su set di film porno per capire come lavorano gli attori. La sfida è stata cercare di ricreare questo mondo in cui il porno era qualcosa di speciale.
Anche Peter Sarsgaard, chiamato ad interpretare il personaggio “cattivo” del film (Chuck Trainor,il marito di Linda) ha spiegato come si è preparato per questo ruolo: Non ho passato molto tempo a pensare chi fosse, perché non era conosciuto, quindi non era importante. E difficile descrivere come si fanno le cose da attori; ognuno possiede luce e oscurità in sé, io esploro quei lati e vedo cosa succede.

Redazione IE Cinema
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