martedì, Novembre 19, 2024

Cannes 2013; All is Lost di J.C. Chandor. L’incontro con la stampa.

Presentato fuori concorso al 66esimo Festival di Cannes, All is Lost di J.C. Chandor. Unico protagonista della pellicola, l’immenso Robert Redford, che appare per 100 minuti sullo schermo, senza dire una battuta. Il film è ispirato alla storia vera di un uomo bloccato nel mezzo all’oceano, a seguito di un incidente subito dalla sua imabarcazione.

Erano presenti all’incontro con la stampa, J. C. Chandor e Robert Redford.

Robert Redford si è dichiarato estremamente attratto dal ruolo interpretato: “È stata una sfida immensa essendo da solo, senza appoggio, privo di dialogo, non c’è una parola. Come attore mi sono sentito molto attratto. Ho dato tutto me stesso al regista. La mia fiducia in lui era talmente grande, che, come attore, mi sono lasciato andare completamente”.

J.C. Chandor ha raccontato di aver incontrato Redford al Sundance Film Festival (di cui Redford è fondatore): “Ero seduto in fondo ad una stanza in cui Robert teneva una conferenza di benvenuto per i registi. Potevo sentire la sua voce in modo chiaro e avevo l’impressione che stesse parlando solo con me, nonostante ci fossero più di 300 registi in sala. Ho pensato di dover proporre a lui questo ruolo e fortunatamente ha accettato subito”.

Robert Redford sul modo in cui è riuscito a mantenere la tensione psicologica : “Credo nel ruolo di silenzio, nel cinema e nella vita, perché spesso si parla troppo. Ma do molto valore al silenzio e quando si traporta in forma drammatica è molto interessante. Il silenzio permette di vivere veramente il tuo ruolo – ha aggiunto l’attore- e ti costringe a confidare totalmente nel regista”.

Redford ha aggiunto, che grazie al ruolo, ha imparato un valore importante: “Ho capito quanto sia importante la verità, come attore dovevo essere completamente vero verso me stesso. Quindi ho imparato il valore di essere vero in una performance”.

È stato chiesto al regista se il film, in qualche modo, riflette la società odierna: “In un certo senso si, Mr Redford per me rappresenta la generazione dei miei genitori, la mia invece è nata durante la crisi del petrolio. Quando Redford ha detto si, in un certo senso ho ideato per lui un ruolo diverso dal solito, ma questo spero permetta agli spettatori di immedesimarsi con lui.

Robert Redford, sul ritmo del mondo di oggi: “Il ruolo della tecnologia è in costante crescita e tutto si sta velocizzando. Il ritmo della vita è sempre più veloce, quest’energia è affascinante, ma per quanto tempo durerà? Questo è il tema del film, perché è l’opposto di quello che stiamo vivendo nel mondo di oggi. Vediamo una barca e un uomo, al contrario di tutto il rumore che facciamo nel mio paese oggi”.

 J.C. Chandor, sul ruolo della musica: “Abbiamo lavorato con un musicista incredibile (n.d.r. Alex Ebert) per otto mesi, la musica è molto importante nel film, non potrebbe funzionare senza. Si presenta in un crescendo e costruisce la fiducia dello spettatore. Esalta la storia. La musica riflette la vita del personaggio e grazie ad essa lo spettatore forma un legame con lui”.

Redazione IE Cinema
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