Settimo giorno ricco di nomi al Festival di Cannes. Arriva in concorso, Behind the Candelabra di Steven Soderberg, biopic sul famoso pianista Valentino Liberace. La pellicola si concentra in particolar modo sulla relazione, durata circa sei anni, tra lo showman e Scott Thorson.
Hanno preso parte all’incontro con la stampa Steven Soderbergh, gli interpreti Micheal Douglas, Matt Damon, Richard LaGravenese e il produttore Jerry Weintraub.
Il produttore Jerry Weintraub su Liberace: “Era uno dei più grandi pianisti che abbiamo avuto in America, un grande presentatore, aveva una vita fantastica. Era seguito da molte persone, infatti tre settimane prima di morire, fece una serie di concerti sold out al Radio City Music Hall”.
Michael Douglas ha avuto la fortuna di incontrare Liberace: “L’ho incontrato quando avevo 12 anni. La mia famiglia aveva una casa a Palms Springs; un giorno ho visto una Rolls Royce fermarsi ad un incrocio, alla guida c’era un uomo con un gran sorriso. Era Liberace. Sicuramente” – ha aggiunto Douglas – “è il padre di artisti come Elton John e Lady Gaga”.
Richard LaGravenese ha dichiarato di ricordare l’apparizione di Liberace all’Ed Sullivan Show; lo stesso vale per Matt Damon, che ricorda lo showman in base a quello che ha visto di lui in tv: “Ho visto molti speciali in tv. I miei familiari lo adoravano, soprattutto mia nonna, che era una grande pianista, amava vederlo suonare”.
Anche Steven Soderbergh ha affermato di ricordare l’artista: “Più che ricordarmi direttamente la consuetudine a vedere Liberace in tv come una mia consuetudine, ricordo i miei genitori che assistevano al suo programma. Era una persona entusiasta, ero affascinato dai costumi che indossava. Fino a che non ne ho parlato a Michael sul set di Traffic” – ha aggiunto il regista- “non avevo più pensato di fare un film su di lui”.
“Io ho pensato che scherzasse quando me l’ha chiesto” – ha raccontato Douglas – “sono andato in paranoia, ma sette anni più tardi Steven ha trovato l’ispirazione dal libro Behind the Candelabra e abbiamo iniziato a girarlo subito dopo la mia malattia, è stato un dono. Sarò eternamente grato a Steven, Matt e Jerry”.
Matt Damon sul suo lavoro con Steven Soderbergh: “Non ero sicuro del mio ruolo neanche il giorno prima di iniziare, ma mi fido completamente di Steven. Ѐ riuscito a fare qualcosa di straordinario. Noi attori avevamo accesso ad un sito internet, giravamo e finivamo piuttosto presto, poi controllavo il sito e quello che avevamo girato quel giorno era già montato. Questo processo è stato essenziale per capire il tipo di film che stavamo facendo”.
Micheal Douglas sulla difficoltà di trovare finanziamenti: “È un momento difficile per i piccoli film, gli studios non vogliono scommetterci. Non penso che per quanto riguarda questa pellicola, il problema sia la tematica omosessuale, semplicemente agli studios non interessano le piccole produzioni. Invece la tv sta diventando un mezzo per far vedere questi film”. (N.D.R. il film è una produzione HBO)
Non ha tardato ad arrivare la domanda sull’annunciato ritiro di Soderbergh dal cinema: 24 anni fa ero qui con Sex Lies and Videotapes, devo prendermi una pausa, ma non so per quanto tempo. Però posso dire che se questo sarà il mio ultimo film, sono molto fiero. In un certo senso è collegato al mio primo film e stilisticamente è un una progressione”