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Cannes 2013; Only God Forgives di Nicolas Winding Refn. L’incontro con la stampa.

In  concorso al 66esimo Festival di Cannes, Nicolas Winding Refn con l’attesissimo Only God Forgives.

Dopo  Drive, il regista torna a lavorare con Ryan Gosling in una pellicola iper-violenta, è la storia di Julian (Gosling), un criminale fuggito dall’America per rifugiarsi a Bangkok, che vede la sua vita complicarsi ulteriormente quando la madre (Kristin Scott Thomas), al vertice di una vasta organizzazione criminale, lo costringe a trovare e uccidere l’assassino del fratello.

Hanno preso parte alla conferenza stampa, Nicolas Winding Refn l’interprete Kristin Scott Thomas, il montatore Matthew Newman e il compositore Cliff Martinez. Grande assente, Ryan Gosling.

Nicolas Winding Refn ha spiegato la genesi del film: “Ho avuto la possibilità di andare in Francia per fare due film low budget, dovevo scrivere due storie ed una era questa. Non mi piacciono particolarmente i film con i combattimenti, ma stavo attraversando un momento molto difficile, mia moglie aspettava la nostra seconda figlia, provavo rabbia e sentimenti violenti, ma non sapevo come incanalarli. Così ho iniziato a sviluppare la storia con questi due personaggi, madre e figlio, dipendenti l’uno dall’altro”.

 “Ero pronto a girare”ha continuato il regista– “ma poi ho deciso di realizzare Drive e  dopo il suo successo, Ryan mi ha detto che avrebbe fatto questo film. Siamo andato in Thailandia e ho potuto realizzare il film a cui aspiravo, sulla spiritualità e il misticismo”.

 Winding Refn ha continuato parlando del personaggio interpretato da Gosling, Julian: “Julian doveva essere una sorta di sleepwalker, destinato a muoversi senza sapere dove andare. È incatenato a sua madre e l’unico modo per liberarsene è passare attraverso una certa forma di violenza. Julian non dice molto, ma il linguaggio del silenzio è la forma più poetica. Le immagini e i suoni influenzano le emozioni più che il dialogo. Abbiamo usato il movimento e lo spazio per descrivere il carattere del personaggio”.

 Kristin Scott Thomas, lontana dai ruoli che è solita interpretare, si è detta entusiasta del lavoro fatto con Refn: “Questo non è il tipo di film che generalmente mi piace guardare, quello che mi ha attratto è stata la possibilità di lavorare con Refn. Avevo visto Bronson e l’avevo trovato molto bello; violento, ma anche molto emozionante. Quando ho letto la sceneggiatura di Only God Forgives, sono stata attratta dall’idea di interpretare un personaggio diverso”.

Nicolas Winding Refn sull’influenza del film-maker Alejandro Jodorowski: “Per molto tempo Jodorowski è stato una sorta di creatura mitologica. Ho avuto la possibilità di vedere i suoi film qualche anno fa, il suo linguaggio cinematografico è unico e volevo provare a fare qualcosa di simile. L’ho incontrato a Parigi ed è stato una forte ispirazione”.

Il regista ha poi parlato della violenza che caratterizza i suoi film: “L’arte è un atto di violenza. Il mio approccio è in un certo senso pornografico, per me quello che conta è ciò che è eccitante. Non posso censurare questo bisogno. Non dobbiamo dimenticare che fin dalla nascita siamo spinti alla violenza, nel corso degli anni questa diviene più mentale e l’arte ci permette di esprimerla”.

Cliff Martinez sul ruolo della musica in Only God Forgives: “Non credo che la musica possa prendere il posto del dialogo, ma ho cercato di raccontare questa storia attraverso di essa. Nicolas mi ha chiesto di non usare la stessa musica di Drive, così ho cercato un sound più da film horror e di fantascienza”.

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