La lettera diffusa a mezzo stampa da Kim Ki Duk per raccontare il suo nuovo film in programma domani, Venerdi 13 nella sezione Un Certain Regard di Cannes 2011, se letta dopo la visione del trailer lascia presagire i confini di un documentario poetico sulla scrittura dello stesso regista coreano. Nato dopo la riflessione sull’incidente che sarebbe potuto accadere sul set di Dream a Lee Na-young, mentre era sospesa ad una corda nella sequenza del suicidio, Arirang, attraverso le parole dell’autore Coreano è un ripensamento di tredici anni di carriera segnati da un dolore tra verità e simulazione. Deluso dal modo in cui ha manipolato il mondo (sono parole di Kim Ki Duk) con il suo cinema, Kim Ki duk vuole ancora camminare a fianco dei (suoi) film.