Avvolgendolo con estrema cura nella consueta fulgida confezione stilistica, Im Sang-Soo ci consegna un altro spietato ritratto dell’upperclass Coreana, gelido nido di serpi imbellettate e crudeltà inferte a viso aperto e sorridente, rincarando la dose di sesso, denaro e umorismo nero già proposta due anni orsono, proprio sulla croisette, con The Housemaid. I soliti fludi, articolati, sontuosi movimenti di macchina ci accompagnano in ogni angolo della sfarzosa e sconfinata mansione famigliare dei Baek, genia di industriali ricchi fino all’indecenza all’interno della quale sta cercando di farsi strada il bel segretario Young-Jak, che punta a sedurre l’incantevole figlia minore e si presta a lavoretti più o meno legali elettrizato dall’aroma di denaro e potere che aleggia tutto intorno a lui. Le cose non andranno ovviamente nel verso giusto, e Young-Jak si ritroverà impigliato nelle trame della vendicativa, ineffabile e spietata matriarca, in un complesso intrico di denaro riciclato, ricatti sessuali, tentati suicidi, crudele indifferenza verso il destino delle classi inferiori. Il laccatissimo inferno dei lucidi pavimenti neri, champagne a fiumi, rasi eleganti, addominali come nel film precedente, anche in questo caso saranno le scappatelle del capofamiglia ad innescare la tremenda catena di ripicche e colpi bassi che finirà per fare a pezzi l’ipocrita serenità familiare, questa volta con una più smaccata componente tragicomica i cui tempi vengono dettati dall’interpretazione della formidabile Yoon Yeo-Jong, stella tardiva del cinema coreano e irrinunciabile attrice feticcio di Im Sang-Soo. Ma l’accento ridanciano finisce per non giovare ad un film ingessato nella propria sofisticata incapacità di trasmettere un concetto effettivamente meno scontato di “il denaro corrompe, ma l’amore trionfa”. L’affresco sociale rimane un brusio di sottofondo e il film si avvia, tra schermaglie amorose, gag sopra le righe e sottotrame stagnanti, lungo il sentiero dell’opera di puro intrattenimento. Nulla di male, vista anche l’innegabile qualità dei professionisti in campo, ma partito come un noir crepuscolare sul fascino del potere, Taste of Money finisce per risultare un film tremendamente simile ai propri personaggi: danaroso, molto figo e senz’anima.
Cannes 65 – Concorso – Do-Nui Mat (Taste of Money) di Im Sang-Soo (Corea, 2012)
1159LETTURE
ULTIMA MODIFICA:
Alfonso Mastrantonio
Alfonso Mastrantonio, prodotto dell'annata '85, scrive di cinema sul web dai tempi dei modem 56k. Nella vita si è messo in testa di fare cose che gli piacciano, quindi si è laureato in Linguaggi dei Media, specializzato in Cinema e crede ancora di poterci tirare fuori un lavoro. Vive a Milano, si occupa di nuovi media e, finchè lo fanno entrare, frequenta selezioni e giurie di festival cinematografici.
Articolo successivo
ARTICOLI SIMILI
That Summer’s lie di Sohn Hyun-lok: recensione
Il racconto di formazione per Sohn Hyun-lok è un non-luogo e può accadere solo in una città spettrale, depotenziata e derealizzata rispetto alla sua funzione sociale. That Summer's lie è un debutto di altissimo livello, che individua nel fluire del tempo la convivenza tra immaginazione ed eventi. Scritto, diretto e montato dal giovane regista coreano, il film ha vinto il premio FIPRESCI al 28mo Festival Internazionale di Busan. La nostra recensione
The Wandering Moon di Sang-il Lee: recensione
Nel coraggioso e poetico The Wandering Moon, Sang-il Lee riprende l'interrogativo principale dal romanzo di Yu Nagira a cui si è ispirato: In una società ostile basata sul sospetto e la punizione cautelare, se un pedofilo non si macchia di alcun crimine, non esercita coercizione né abuso, è perseguibile moralmente e penalmente?
Moving On di Yoon Dan-Bi: recensione
Il piccolo Dongju e la sorella adolescente Okju vanno a vivere nella casa del vecchio nonno insieme al padre, dopo la separazione dalla moglie. Primo film per la regista coreana Yoon Dan-Bi, racconto di perdita e di formazione visto al Torino Film Festival 2020
Il prigioniero coreano di Kim Ki-Duk: la recensione in anteprima
Kim Ki-Duk, il prigioniero coreano esce il 12 aprile nelle sale italiane
Okja di Bong Joon-ho: la recensione
Okja del sudcoreano Bong Joon-ho, la recensione
On the Beach at Night Alone di Hong Sang-soo – Berlinale 67, Concorso: la recensione
I film di Hong Sang-Soo bisognerebbe vederli tutti, magari in una giornata, come se fosse una sola esperienza di cinema espanso.
The Net di Kim Ki Duk – Venezia 73 – Cinema nel giardino: la recensione
La recensione di The Net, visto a Venezia 73
Right now, wrong then di Hong Sang-soo – Locarno 68, concorso
Right now, wrong then di Hong Sang-soo vince Locarno 68. La nostra recensione
Socialphobia di Hong Seok-Jae – Florence Korea Film Festival 2015: la recensione
Presentata al Florence Korea Film Fest l’opera prima di Hong Seok-Jae: la recensione
A Girl at my Door di Jung July al Florence Korea Film Fest: l’incontro con l’autrice
La giovane regista coreana Jung July ospite della tredicesima edizione del Florence Korea Film Fest; l'autrice ha incontrato la stampa fiorentina per presentare il suo A Girl At my door, opera prima crudissima oggi 21 marzo in anteprima Italiana al Cinema Odeon di Firenze
Gukje Shijang (Ode to My Father) di JK Youn – Berlinale 65 – Panorama special
Nuovo film per il sudcoreano JK Youn presentato nella sezione Panorama della Berlinale 65
One on one di Kim Ki Duk – Venezia 71, Giornate degli autori
One on One è il nuovo film di Kim Ki Duk presentato nella sezione Giornate degli Autori a Venezia 71, leggi la nostra recensione
Locarno 67 – Alive di Jung-Bum Park
Alive il secondo film del coreano Jung-Bum Park, in concorso a Locarno 67
Thuy, il bel debutto di Jae-han Kim al Busan Film Festival 2013
È un bel debutto il primo, effettivo, lungometraggio di Jae-han Kim. Thuy è stato presentato all'appena concluso Festival di Busan, edizione 2013
Kim Jee-Woon e la terza dimensione senza occhiali: Screen X
Presentato al recente Busan International Film Festival, Screen X è la nuova tecnologia Coreana che promette cinema immersivo senza la necessità di indossare ingombranti occhiali 3D
Moebius di kim Ki duk a Venezia 70: la famiglia evirata
Breve storia di una famiglia autodistruttiva
In Another Country: i frammenti di un discorso amoroso di Hong Sang-soo
In another country è il primo film di Hong Sang-soo ad essere regolarmente distribuito nelle nostre sale, il terz'ultimo film realizzato dal regista Coreano e il tredicesimo della sua carriera.
Locarno 66 in pillole: U Ri Sunhi di Sangsoo Hong
U Ri Sunhi nuovo film per il coreano Sangsoo Hong in concorso a Locarno 66
Berlinale 2013 – Concorso – Nobody’s Daughter Haewon di Hong Sang-soo
Nobody's Daughter Haewon in concorso a Berlino 63, l'amnesia come possibile esperienza di cinema