John Hillcoat abbandona la terra desolata di Cormac McCarthy, esplorata nel precedente The Road (2009), per l’America scanzonata e selvaggia dei ruggenti twenties, riletta attraverso il romanzo di Matt Boundarant “The wettest County in the World” (2008) nell’adattamento di Nick Cave. I fuorilegge (“Lawless”) del regista australiano sbarcano sulla Croisette per contendersi la Palma d’oro, in un film godibile, ma senza troppe pretese. Non l’atmosfera fumosa della Chicago notturna, ma la verdeggiante e fangosa Virginia fa da sfondo alle avventure della famiglia Bondurant, che distilla e contrabbanda alcool sfidando forze dell’ordine e rivali in affari. Collocandosi a metà strada fra il gangstern movie e il western, Hillocoat ibrida l’epica con una massiccia dose di umorismo, a partire dalla costruzione dei tre protagonisti e da un inaspettato happy end casalingo. Nell’America della Grande Depressione, Shia LaBeouf è Jack Bondurant, aspirante nemico pubblico numero uno, distillatore fanfarone affascinato dal bel mondo dei fuorilegge; Forrest Bondurant (Tom Hardy) è il capofamiglia severo e virile, mentre Howard (Jason Clarke) ripara agli eccessi dei due compari. Hillcoat ammanta le vicende di un’aura leggendaria, grazie alla narrazione dello stesso Jack che, ormai adulto, rievoca gli anni verdi di una gioventù battagliera. Budget medio-basso per un cast che include gli attor giovani del momento, comprese le due donne più desiderate dai fratelli Bondurant (Jessica Chastain e Mia Wasikowska). Affiancano un luciferino Guy Pearce, dall’improbabile taglio di capelli, nella parte del poliziotto corrotto, e un impassibile Gary Oldman, eminenza grigia del crimine organizzato.