Il giro di valzer delle conferenze stampa di Cannes si è chiuso con le dichiarazioni dei premiati.
Matteo Garrone che si è giudicato il Grand Prix con il suo Reality, ha comunicato la vittoria al suo protagonista Aniello Arena: «Ho parlato con Aniello che oggi non si trovava in carcere per via di un permesso prima della cerimonia. Sapevamo che ci sarebbe stato un premio anche se non ancora quale. È stato felicissimo ovviamente. È veramente inaspettato questo riconoscimento e la cosa che mi rende più felice è che aiuterà il film ad avere una maggiore risonanza.»
Il vincitore della Palma d’Oro Michael Haneke: «Il mio film, Amour, tratta un argomento che mi sta particolarmente a cuore perché ha riguardato me e la mia famiglia direttamente. Sono commosso quando ripenso alla partecipazione dimostrata dalla mia protagonista Emmanulle Riva che ha voluto rimanere sul set per seguire tutta la durata delle riprese anche quando non era direttamente coinvolta. Ho lasciato il finale volutamente aperto a un’interpretazione soggettiva da parte dello spettatore e preferisco non rivelare la mia, perché significherebbe condizionare il giudizio degli altri.»
Carlos Reygadas vincitore del premio per la miglior messa in scena con Post tenebras lux: «Sono davvero riconoscente e voglio ringraziare tutti i giornalisti che hanno parlato bene del film insieme a quelli che non lo hanno fatto, e vi prego di credermi, sono sincero. Sono anche grato agli spettatori del Festival con i quali ho condiviso delle cose che sento e se anche solo uno di loro ne è stato toccato questo mi rende felice. Non penso che questo premio influenzerà i miei progetti futuri, io continuerò ad esprimere me stesso, come ho sempre fatto.»
Premiato per la miglior interpretazione maschile l’attore danese Mads Mikkelsen protagonista di Jagten (The Hunt) di Tomas Vinterberg: «Quest’anno è stato pieno di eccellenti performance e sono davvero commosso. È stato un grande momento sia per me personalmente che per il film. Appena tornato a casa a Copenaghen guarderò subito Amour di Haneke perché mi hanno detto tutti che è straordinario. È un peccato che quando si viene qua a promuovere un film non ci sia tempo per vedere quelli degli altri, mi piacerebbe tornare per fare il giurato!»
A The Angels’ Share di Ken Loach è andato il premio della giuria. «I protagonisti della mia storia in principio sembrano non avere meriti e nemmeno valore, ma in seguito scopriamo che non è così. Con questo film voglio dare un messaggio a tutta l’Europa: resistete perché un altro mondo è possibile» ha dichiarato il regista inglese.
Miglior interpretazione femminile per le felici e sorprese Cristina Flutur e Cosmina Stratan protagoniste di Beyond the Hills del rumeno Cristian Mungiu: Cosmina ex giornalista prestata al cinema commenta «È stato tutto davvero molto veloce: dai provini siamo passati alle riprese che sono durate 2 mesi e adesso siamo qua a rispondere alle vostre domande. È incredibile, siamo emozionate.»
Visibilmente soddisfatto e in vena di battute Nanni Moretti, presidente della giuria: «Sto molto bene, sono contento e ho guadagnato 8 nuovi amici. Tutti i Festival devono sapere che se chiameranno uno di noi in giuria accorreranno in blocco anche tutti gli altri!
Non voglio entrare nei dettagli ma nessun premio è stato assegnato completamente all’unanimità. Le discussioni sono state molte, abbiamo fatto 8 riunioni parlando e riparlando di alcuni film.»
Moretti ha proseguito sbilanciandosi per qualche giudizio: «A titolo personale, ma in accordo con l’opinione di altri colleghi giurati, ho notato che da parte di alcuni registi è prevalso maggiormente l’amore per il proprio stile rispetto all’amore per i propri personaggi.» Insieme ad Andrea Arnold e Raul Peck ha buone parole per Post tenebras lux di Carlos Reygadas, oggetto di diverse critiche: «Non so come l’abbia accolto la stampa ma fra di noi c’è stata grande curiosità per questo inedito linguaggio cinematografico e per i rischi corsi da questo autore.»
Qualcuno in sala stampa solleva obbiezioni per l’assenza fra i premiati di Holy Motors di Leos Carax generando un applauso spontaneo fra i colleghi, Nanni risponde: «Sono ben 16 i film che non hanno ricevuto premi, e il film di Carax è fra quelli che sono stati maggiormente discussi da noi giurati.»