Ha introdotto la conferenza stampa svoltasi al Cinema Odeon, che ospiterà molti fra gli eventi in programma, l’assessore Cristina Giachi: «Personalmente ho un bellissimo ricordo legato alla prima edizione del MIDDLE EAST, in particolare ad una serata al Teatro del Sale alla quale presenziò anche Asghar Farhadi che fu uno dei primi eventi ai quali ho partecipato in veste di assessore. Quest’anno sono coinvolte 2 realtà fiorentine molto importanti come l’Odeon e lo Stensen e l’Amministrazione può davvero dirsi più che soddisfatta dall’unione di queste sinergie della città. Siamo anche molto felici del fatto che molti volontari abbiano partecipato all’iniziativa.»
Stefania Ippoliti Direttrice della Mediateca Regionale Toscana ha proseguito: «Corteggiavamo questo Festival da anni perché, oltre ovviamente al contenuto, stimiamo il tipo di comunicazione che sta dietro a questo progetto e so già che anche quest’anno ci sarà grande partecipazione.»
Piero Meucci della Fondazione Stensen: «Questo evento è un fiore all’occhiello per la nostra fondazione da sempre impegnata sul tema del confronto fra le diversità. Ospiteremo diversi eventi fra cui la proiezione di 3 cortometraggi in collaborazione col Festival del Cinema Curdo di Roma, un focus sul documentario in Iran che sarà curato da Felicetta Ferraro e l’anteprima di Felicity Land di Maziar Miri che ha avuto grande successo in Iran.»
Lisa Chiari, ideatrice ed organizzatrice dell’evento insieme a Roberto Ruta: «Sottolineo la nostra soddisfazione nell’essere presenti quest’anno col rinnovato impegno nel lavorare sulle similitudini tra di noi e il Medioriente, terra che ha assunto sempre di più una grande importanza a livello geopolitico, proponendo storie quotidiane che aiutino il confronto culturale. Uno dei nostri obbiettivi è anche riuscire a ricompensare chi ha lavorato per noi a costo zero e da questo punto di vista questa edizione potrebbe essere una svolta.»
Roberto Ruta ha esposto alcuni degli appuntamenti di maggior interesse del FILM MIDDLE EAST NOW:
«Proporremmo moltissimi titoli che saranno un vero e proprio viaggio per tappe in tutti i paesi del Medioriente. In apertura avremo The Reluctant Revolutionary di Sean McAllister sulla rivoluzione in Yemen che è stata pacifica e quindi tanto più interessante da raccontare.
Beirut Hotel di Danielle Arbid che è stato censurato in Libano racconta uno spaccato della città di Beirut e anche una storia d’amore
Dalla Palestina 5 Broken Cameras un’opera alla quale hanno collaborato un regista palestinese e uno israeliano.
2 Night una commedia paradossale israeliana di Roi Werner.
Anteprima italiana dell’israeliano Dolphin Boy candidato al premio “”Cinema per la Pace”, nel quale un bambino con alle spalle un trauma ritrova la voglia di vivere attraverso la delfinoterapia.
Back to the square sposta l’attenzione sull’Egitto e sulla vicenda di 5 persone che hanno vissuto la rivoluzione di piazza Tahrir in modo diverso.
On the road to Downtown ambientato nel centro del Cairo, ce ne svelerà una faccia inedita attraverso lo sguardo di 4 diversi personaggi.
I am Nasarine di Tina Gharavi nel quale la giovane protagonista affronta il difficile viaggio dall’Iran all’Inghilterra in cerca di riscatto.
Tra i documentari che saranno proposti allo Stensen segnalamo The Other Side of The Burka sulla vita di un gruppo di donne dell’isola iraniana di Qeshm spinte verso il suicidio dalla loro difficile condizione esistenziale e It’s Always Late for Freedom sul carcere minorile di Tehran
L’iraniano In my mother’s arms, ambientato in un orfanatrofio in un quartiere popolare di Baghdad chiuderà il festival alla presenza del regista Mohamed Al Daradji e dell’Ambasciatore Iracheno in Italia.
Un approfondimento sui cartoni del Medioriente permetterà al pubblico di incontrare questa interessante realtà con opere come Wikisham realizzato da cartoonist siriani che ironizza in modo dissacrante sul regime di Assad »
Felicetta Ferraro, iranista ed ex-addetto culturale a Tehran che domenica 15 aprile modererà un talk intitolato “Vero/Falso/Interpretato: Cinema e Società nell’Iran dell’Oscar”, ha aggiunto: «Una delle grandi doti di questo Festival è quello di aver aggregato competenze diverse. Io sono stata 8 anni in Iran in Ambasciata come addetto culturale, a Firenze sono nuova invece. Attualmente collaboro con la casa editrice Ponte 33 con l’intenzione di far conoscere questi paesi così lontani dal di dentro. »
Roberto Ruta ha concluso parlando degli eventi collaterali al Festival che coinvolgeranno altri spazi della città: «La Tethys Gallery e la galleria Otto Luogo dell’Arte entrambe in via Maggio proporranno le 2 mostre In the Light of Darkness di Kate Brooks e Listen di Newsha Tavakolian che si protrarranno fino al 1 maggio.
MIDDLE EAST NOW sarà inoltre arricchito da interessanti momenti di dibattito: Palestine Now, Where do you go e Vero/Falso/Interpretato: Cinema e Società nell’Iran dell’Oscar.
Infine un’opportunità per conoscere meglio la tradizione culinaria mediorientale con due appuntamenti gastronomici: venerdì 13 aprile degustazione-aperitivo alle ore 20 al cinema Odeon a cura del Ristorante la Valle dei Cedri e l’aperitivo a base di specialità persiane curato da Sireh lunedì 16 sempre all’Odeon alle ore 20.»