Il regista e la pop star raccontano il loro incontro. Carax: «Conoscevo Kylie di nome e stavo cercando un’attrice per un progetto che avevo a Londra e che non era andato in porto, allora ho pensato di proporle Holy motors», Kylie: «Ci ha presentati la nostra comune amica Claire Denis, abbiamo pranzato insieme e abbiamo parlato di questo progetto che mi ha incuriosita fin dal primo momento.
Non è la prima volta che recito, anzi, è proprio così che è partita la mia carriera prima di approdare alla pop music. Mi sono trovata benissimo in questa “famiglia” composta da cast e dalla troupe; la cosa più bella è che sapevano che era una situazione piuttosto nuova per me e sono stati tutti davvero molto teneri. Essere qui a Cannes come interprete di un film è un sogno. Quando mi è stato proposto questo ruolo avevo timore, certamente, ma mi sono fidata del mio istinto e mi sono buttata.» e sul rapporto col regista sul set, spiega: «In realtà io e Leo non abbiamo parlato a lungo del mio personaggio, non mi ha dato troppe indicazioni, semplicemente ha detto di non avere paura e di fidarmi di lui, e io mi sono fidata.»
Il regista ha continuato sul film, aggiungendo una nota personale: «Non so quale potrà essere l’audience, non faccio film pubblici ma privati. Ovviamente voglio che la gente li veda e se anche piacciono ad una sola persona mi sento felice. Pur essendo ricco di riferimenti non lo sento come un omaggio a qualcuno in particolare, oltretutto odio il termine “riferimento”.
Ho dedicato però Holy Motors alla memoria di Katia Golubeva (attrice protagonista di Pola X ed ex compagna di Carax) che è scomparsa un mese prima dell’inizio delle riprese. Circa 10 anni fa avevamo presentato insieme qua a Cannes un film che non hanno visto in molti.»
Denis Lavant che nel film interpreta ben 11 personaggi :«Tutti i ruoli che ho interpretato in questo film sono stati bellissimi e difficili. Ho trovato durante questa esperienza una grande energia dentro di me, come una forza motrice.» Su Leos Carax col quale collabora da molto tempo : «Per Leos non è stato affatto facile ricominciare a fare film dopo tutte le difficoltà di Les amants du Pont-Neuf. Dopo quell’esperienza abbiamo lavorato nuovamente nel segmento del film Tokyo da lui diretto. Ora abbiamo in progetto un corto che dovrebbe essere un omaggio a Kurosawa. È bellissimo vedere Leos al lavoro sul set, si capisce subito che fare cinema è la cosa che gli sta più a cuore.»
La produttrice Martine Marignac: «Produrre un ambizioso film d’autore come Holy motors non è semplice, ed è sempre la stessa cosa con film che sono diversi ed estremi in un certo senso. Banalmente per il produttore l’aspetto più spinoso della questione è che non ci si trova a lavorare con film non definibili sul mercato come commerciali».
Leos Carax, decisamente parco di parole, ha concluso l’incontro con la stampa con delle parole affettuose per tutti i suoi collaboratori: «Ci tengo a ringraziare di cuore i miei attori e la troupe perché non è stato affatto semplice realizzare questo film che fin dall’inizio ha dovuto fare i conti con problemi di costi e produzione, ma il supporto di tutti è stato incredibile