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Il pubblico del cinema è prevalentemente costituito da sessantenni: Nanni Moretti e la rassegna Sacher a Firenze

Si è aperta con Habemus Papam la serie di 11 titoli distribuiti dalla Sacher che saranno proiettati durante l’estate all’Odeon di Piazza Strozzi. Dopo la proiezione Camilla Toschi ha introdotto Nanni Moretti al numerosissimo pubblico presente nel cinema fiorentino. Polo stropicciata e pantaloni beige, il regista romano scherza sulla rassegna: «Sembra quasi una punizione per chi non va in ferie rimanere nel caldo di Firenze e vedersi tutti i film della Sacher!».

È un po’ impacciato nel prendere la parola mentre guarda lo splendido soffitto dell’Odeon e ricorda di averlo visto in Good Morning Babilionia dei fratelli Taviani, e passa a parlare di Habemus Papam e del suo protagonista Michel Piccoli: «Quando c’è un attore straordinario come lui c’è sempre un po’ di reverenza, ma è un problema che ho cercato di non pormi in questo caso. Mentre scrivevo la sceneggiatura de Il Caimano io pensavo a Silvio Orlando, malgrado i co-sceneggiatori avrebbero voluto che il ruolo del protagonista lo interpretassi io, e il pensare a lui mi influenzò molto nella stesura dei dialoghi. In questo caso invece sono stato molto più incerto. Avevo pensato a Piccoli, ma la sceneggiatura originale prevedeva il personaggio di una sorella del Papa che è attrice di teatro, e si ponevano una serie di problemi come per esempio in quale lingua avrebbero parlato fra di loro. Il personaggio della sorella è stato poi eliminato, anche se ne rimane una traccia nei dialoghi. La scorsa settimana ho trascorso 3 giorni a Parigi in compagnia di Michel a promuovere il film che là uscirà fra qualche mese, e lui stanco di rispondere sempre alle stesse domande ad un giornalista ha raccontato che Habemus Papam è in realtà la storia di un complesso rapporto tra fratello e sorella!».

Anche Moretti si confessa provato dalla promozione parigina e dal dover spiegare troppo un film: «Ho grandi difficoltà a tagliare con l’accetta le mie scelte stilistiche e trovo che in un film le scelte da parte di un autore non siano certo inconsapevoli ma nemmeno necessariamente programmatiche. Spiegare tutto dalla A alla Z è faticoso.»

Uno spettatore domanda perché un film su un papa che rinuncia al suo pontificato: «Si dice che quel momento – il passaggio da cardinale a papa – lasci sgomenti e con la sensazione di esserne indegni. Il caso più conosciuto è quello di Papa Luciani. Il film non è stato girato in Vaticano e le immagini dei funerali di Wojtyła sono state acquistate dalla Lux. L’unico contatto l’ho avuto con Gianfranco Ravasi che ha letto la sceneggiatura.»

Si parla anche della qualità multiforme del cinema morettiano: «Non so se sia per insicurezza o per generosità ma scrivo film in cui ci sono sempre molte cose come ad esempio Il Caimano dove si parla di cinema, della passione del protagonista per il suo lavoro, ma anche della sofferenza per una famiglia che va in frantumi. Lo stesso vale per Bianca che è una commedia ma anche una storia d’amore ed in fondo un giallo. Non sono mai lineare nella stesura di una sceneggiatura.»

Nanni parla molto volentieri con il pubblico del suo film, non scomponendosi di fronte a chi paragona incomprensibilmente Habemus Papam agli album di Battisti-Panella o a chi vede nel film una improbabile celebrazione dell’universo femminile. Qualcuno tenta di provocarlo: “Ma insomma, dove è finito il Nanni di Palombella Rossa che si arrabbia perché le parole sono importanti?”, ma lui non presta il fianco e risponde serafico: «Beh, non ho certo preso il treno da Roma per venire in questo bellissimo teatro e mandare affanculo chi in un giorno estivo e per giunta feriale mi dimostra apprezzamento per il mio lavoro!» E continua parlando del rapporto tra il suo cinema e l’attualità: «Con Habemus Papam, parlando di Vaticano molti si aspettavano di vedere un film di denuncia, magari sullo scandalo della pedofilia. Direi che è piuttosto un film di gratificazione, nel quale si racconta qualcosa che in Italia più o meno tutti conoscono. Ho scritto, girato e montato in questi ultimi tempi, ma non c’è un preciso riferimento all’attualità, anche se in molti lo avrebbero voluto. Semplicemente non l’ho cercato. Quando ero più giovane scalpitavo e mi arrabbiavo quando mi dicevano che facevo dei film che interpretavano i sentimenti della mia generazione.»

Prima della proiezione di Cleveland vs Wall Street, il documentario che apre la rassegna dei titoli distribuiti dalla Sacher è stato proiettato Film Quiz, il gioco pubblicato sul sito di Habemus Papam, con il quale gli spettatori si possono divertire a indovinare alcuni film sui quali Moretti accenna solo qualche aneddoto (chi scrive ne ha azzeccati solo 7 su circa 40, ma a sua discolpa precisa che è un gioco difficilissimo al quale, come lo stesso Moretti ha spiegato, nessuno tra gli oltre 800 partecipanti ha saputo dare la soluzione completa.)

Sul curioso e divertente contributo, girato in origine per una rassegna nell’ambito del Festival di Locarno, Nanni ha precisato: «Si tratta del diario di uno spettatore lungo circa 35 anni. Io no ho avuto un’infanzia alla Truffaut fatta di tutto cinema, ho cominciato ad andarci relativamente tardi: la mattina andavo a scuola (male), il pomeriggio al cinema (all’Olimpia)) e la sera andavo a giocare a palla a nuoto.»

È seguita una conversazione tra il regista romano e il giornalista Claudio Carabba che ha svelato “l’altra faccia di Nanni” ovvero la sua decennale attività di distributore ed esercente, ma, purtroppo, le sue constatazioni non sono molto incoraggianti: «Quando ero ragazzo il cinema era un luogo di aggregazione, ora le sale sono molto meno frequentate. Nel cinema che gestisco e dirigo, il Nuovo Sacher a Roma, lo spettacolo delle 22,30 lo potrei anche eliminare. Mentre posso contare su un affettuosissimo stuolo di irriducibili  insegnanti in pensione che affollano le proiezioni pomeridiane. Poi quando la sera svolto l’angolo vedo un bar gremito di ragazzi con una birra in mano e penso che malgrado Roma sia popolata da centinaia di giovani aspiranti cineasti e aspiranti attori, il pubblico rimane composto prevalentemente da 60enni. Penso che i ragazzi non sappiano cosa si perdono. Per quanto mi riguarda la curiosità di vedere i film degli altri è rimasta intatta. Vero è che il cinema non è per niente incentivato, sui giornali se ne parla molto meno di un tempo e su sei canali televisivi c’è solo il programma di Marzullo che è orribile, ma bisogna smetterla di dare sempre la colpa agli altri perché anche il pubblico ha le sue responsabilità. Tra i titoli in programma quello di stasera Cliveland vs Wall Street è un documentario che ha alla base un’idea forte e mette in scena un processo che non si è potuto fare. Once è un film irlandese che ha avuto anche un discreto successo di pubblico e che a me ha fatto simpatia fin dall’inizio mentre Sacro e Profano, il debutto di Madonna alla regia non ha avuto un grande seguito per il semplice fatto che i fans di Madonna non frequentano i cinema d’essai e i cinefili radical-chic difficilmente vengono a vedere un film di Madonna. Mi ha stupito il caso di Beyond che pur avendo come protagonista Naomi Rapace, straconosciuta dopo l’adattamento cinematografico della trilogia Millennium, un manifesto efficace e l’uscita giusto in un giorno prefestivo, ha avuto pochissimi spettatori.»

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Tutti i film della rassegna  “Nanni Moretti presenta”:
– 5 Luglio, La Zona, di Rodrigo Plà, Sacher Distribuzione
– 12 Luglio, Il Responsabile delle risorse umane, di Eran Riklis, Sacher Distribuzione
– 19 Luglio, La Meduse di Christopher Frank, Sacher Distribuzione.
– 26 Luglio, Nord di Rune Denstad Langlo, Sacher Distribuzione;
– 2 Agosto, Sacro e profano, di Madonna, Sacher Distribuzione
– 5 Agosto, Ecce Bombo, di Nanni Moretti, Sacher Distribuzione
– 9 Agosto, Once, di John Carney, Sacher Distribuzione
– 18 Agosto, Stella, di Sylvie Verheyde, Sacher Distribuzione
– 23 Agosto, Beyond, di Pernilla August, Sacher Distribuzione
– 30 Agosto, L’Illusionista, di Sylvain Chomet, Sacher Distribu

 

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