Progettare il capitolo secondo di un film che ha incassato 16 milioni di euro rappresenta un’ardua sfida. In che modo si è confrontato con questo nuovo progetto?
Paolo Genovese: Quando si è alle prese con il sequel di un film di grande successo il timore principale è quello di non essere all’altezza delle aspettative del pubblico. Ho cercato di realizzare un’ opera che pur affondando le radici nella precedente avesse un’identità autonoma. Mi sono subito reso conto che un seguito naturale era a portata di mano: il viaggio della maturità,quella vacanza che i nostri personaggi non avevano fatto venti anni prima e dopo una serie di accurati sopralluoghi l’isola di Paros si è rivelata essere la location perfetta.
Cosa vuol raccontare con questa nuova storia?
Paolo Genovese: Il punto di partenza è che per ogni maturità raggiunta ce n’è sempre un’altra da conquistare,magari credi di esserti evoluto per certi aspetti ma poi ti imbatti in occasioni sempre nuove per dimostrare se sei diventato maturo o no. Dopo le vicende raccontate nel primo film ogni personaggio questa volta ha l’opportunità di confrontarsi con nuove situazioni di crescita in una serie di storie diverse.
Come si è rapportato questa volta con i suoi attori?
Paolo Genovese: Conoscendo i personaggi è stato da subito tutto più semplice, ad esempio quando scrivevo i ruoli per Ricky Memphis e Raoul Bova mi venivano fuori spontaneamente i modi di parlare e di pensare di entrambi, avendone già sperimentato la comicità e le battute, per cui sapevo in che direzione andare. I due caratteri che ho dovuto reinventare e riscoprire da vicino sono stati invece quelli di Virgilio e di Eleonora per Paolo Kessisoglu e Anita Caprioli che nel primo film arrivavano in scena molto dopo gli altri.
Tra gli altri, il personaggio di Eleonora (Anita Caprioli) segue un percorso tutto suo aiutata anche dal nascente rapporto con Virgilio (Paolo Kessisoglu). Potete parlarci dei vostri ruoli?
Anita Caprioli: La malattia è un argomento molto delicato, ne ho parlato a lungo con Paolo proprio perché si trattava di un argomento particolare all’interno di una struttura come quella della commedia ed era necessario che tale tema trovasse una sorta di armonia e accordo con i colori che avevano le altre storie. Credo che la cosa bella del film sia anche questa: una commedia che parla di tradimenti, recupero di rapporti passati, di felicità, dolore e anche di malattia, poiché è una condizione che può ipoteticamente riguardarci e viene pertanto posta tra le altre.
Paolo Kessisoglu: Nel primo film il mio personaggio non viene descritto molto, è semplicemente un immaturo. Qui, grazie al rapporto con Eleonora e al confronto con i problemi di salute di questa, ha davvero la possibilità di maturare in maniera reale. Il film è una commedia fonte di disastri e di equivoci, ma Virgilio ed Eleonora sono gli unici personaggi che hanno una storia più intensa, rappresentano la parte più romantica e profonda della vicenda.
Paolo Genovese: Amo trovare spunti interessanti in quello che racconto. Mettere in una commedia il dolore e il tema della malattia è stata una scelta per far riflettere anche su temi profondi. A mio avviso la commedia non deve far solo ridere, ma è la realtà per astrazione e il rapporto che si crea tra i personaggi di Paolo e Anita è soprattutto merito dei due attori che lo hanno reso con leggerezza senza per questo apparire superficiali. Eleonora non fa sentire il peso agli altri a causa del suo stato.
Che evoluzione ha la Francesca che interpreta in questa nuova storia?
Ambra Angiolini: E’ l’ideatrice del progetto del viaggio della maturità. Tuttavia appena arrivata a Paros si accorge che l’agognato viaggio adolescenziale è ben diverso da come l’aveva immaginato, molte cose non andranno per il verso giusto e lei dovrà continuamente fare i conti con qualcosa che le sfugge di mano e che tenterà continuamente di recuperare. Francesca sembra un po’ il montatore di un film, cerca di fare la riunificatrice ma si ritrova spesso sola e ad attaccarsi alle persone e alle situazioni che le capitano a portata di mano rivelando col tempo una sua inadeguatezza e una sua tristezza dato che tutto non sta andando affatto come lei sperava. E’ una donna senza pregiudizi, parte per il viaggio per vedere e per cercare ma si ritroverà alle prese con un problema, che a differenza del primo film questa volta non c’entra con l’ossessione del sesso, ma la metterà in serie difficoltà.
Il personaggio di Piero è forse l’unico all’interno della storia che fatica a sviluppare una coscienza…
Luca Bizzarri: Il povero Piero ha una sua piccola evoluzione all’interno della nuova storia rispetto alla precedente, ma si conferma un pozzo senza fondo di egocentrismo. Mi fa piacere però che faccia molta simpatia, a lui è affidata un po’ la parte comica di questo sequel.
Come hanno vissuto i loro personaggi Barbora Bobulova e Luisa Ranieri?
Barbora Bobulova: Mi è molto piaciuta la complicità femminile che si è creata tra i nostri personaggi dal momento in cui percepiamo che qualcosa non va nei nostri compagni e entrambe cerchiamo di scoprire la verità. E’ stato piacevole e facile con Luisa affrontare queste dinamiche,si è creata una bella complicità tra di noi.
Luisa Ranieri: Questo film per me è stato molto importante perchè arrivava dopo un momento di pausa in cui ho affrontato il momento più importante della mia vita in cui sono diventata mamma. Dopo la gravidanza, durante la promozione dell’altro film è stato molto importante per me ritrovare tutti loro per tornare sullo schermo dopo questa avventura personale. Riguardo all’accettazione di un tradimento voglio solo dire che non è facile, forse lo è di più nei film ma nella vita reale a volte è davvero molto difficile farlo. Paolo ha dato una bellissima prospettiva immaginaria a tutto questo.
Daniele Silvestri, come è nata l’ispirazione per la canzone ‘Il viaggio’ che lei ha scritto per il film?
Daniele Silvestri: Ad ispirarmi ed in maniera del tutto casuale sono state alcune foto scattate durante le riprese che qualcuno aveva postato su facebook (n.d.r. la scena della sedia tra Luca Bizzarri e Francesca Valtorta, una delle scene più emblematiche del film). Ero stato a Paros l’anno prima per scrivere altre canzoni e quindi mi sentivo quasi a casa. In pochissimo tempo così ho scritto la canzone del film che fa parte del mio ultimo album S.C.O.T.C.H.
Ad interpretare la giovane donna di cui si invaghisce Piero troviamo Francesca Valtorta (n.d.r. Baciami Ancora di Gabriele Muccino – 2009 ). Raccontaci la tua esperienza durante le riprese e come hai lavorato sul personaggio di Gloria.
Francesca Valtorta: Prendere parte a questo film è stata un’ esperienza totalmente positiva e formativa per il mio percorso attoriale. Ho bellissimi ricordi del periodo di riprese in Grecia,del clima sereno che si è creato sul set, con gli altri attori e con la troupe e trovo sia molto importante una tale sintonia perché va ad influire inevitabilmente sul lavoro e sul risultato finale. Per quanto concerne il mio personaggio, era scritto molto bene,così come il resto della sceneggiatura, per cui ho avuto un’ottima base da cui partire ed è stato interessante lavorare sulla doppia “faccia”di Gloria, quella della finta ‘sciupauomini’ e l’altra più divertente – e sicuramente più simile a me – della ragazza romantica acqua e sapone. Spero di aver fatto un buon lavoro!