Andrew Dominik, Brad Pitt, Ray Liotta, Richard Jenkins, Ben Mendelsohn a Cannes per presentare, in concorso nella selezione ufficiale il gangster movie Killing them softly. Nel corso dell’incontro con la stampa Dominik ha raccontato la genesi del suo ultimo lavoro soffermandosi a riflettere sul messaggio in esso veicolato dalla violenza: «Il libro da cui è tratto il film è stato scritto diverso tempo fa e sono riuscito a trarne una storia contemporanea perché si basa su un plot molto semplice con personaggi brillanti tutti riconducibili al tipo del criminale dal lato divertente. La violenza nel cinema rappresenta la massima espressione del dramma ed in questo film è uno degli elementi caratterizzanti. Da questo punto di vista io considero Killing them softly diverso dai miei precedenti lavori proprio perché diverso è il rapporto che i personaggi hanno con essa, e lo si può evincere anche solo dal titolo. In realtà questa è una storia che è anche una lezione che porta un messaggio positivo.»
Brad Pitt, fra i produttori del film: «Ho una grande ammirazione per Andrew e credo molto in lui. Cercavamo insieme una storia della nostra epoca che raccontasse chi siamo.» e sempre a proposito della violenza ha aggiunto: «Il mondo in cui viviamo è molto violento, anche nelle cose più semplici, basti pensare ad un hamburger. Sono cresciuto andando a caccia, quindi so di cosa parlo. Per ciò che riguarda la violenza in questo film ci teniamo a precisare che non ha in nessun modo un qualche scopo moralizzatore, è semplicemente funzionale alla storia che volevamo raccontare. Ritornare a lavorare con Andrew dopo L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford è stato come riprendere una conversazione in realtà mai abbandonata. La cosa che mi ha intrigato di più, oltre all’istinto di sopravvivenza e alla passione del mio personaggio che ho ammirato tantissimo, è stata l’osservazione di questo microcosmo popolato da gangster.»
Andrew Dominik ha raccontato il suo approccio con gli attori, semplice e diretto: «Non mi limito a dare delle indicazioni, ma cerco sempre di incoraggiare un interprete a fare ricorso alla sua fantasia, perché è una risorsa preziosa.» a tal proposito Brad Pitt ha affermato di essersi sentito in ottime mani: «Quando hai questa fiducia nella persona che ti dirige, la paura di sbagliare non c’è.»
Sul ruolo di produttore, che lo vede sempre più attivo: (L’assassino di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, The tree of life, L’arte di vincere) l’attore ha poi dichiarato: «Quello che mi piace della produzione è che vieni coinvolto fin dall’inizio nella realizzazione di un progetto e lo segui passo passo. Ti fa essere molto orgoglioso, specialmente quando lavori con colleghi che stimi tanto e che ti aiutano a mettere insieme tutti i pezzi. Il fatto di essere produttore non interferisce con il mio mestiere di attore, ma sicuramente mi fa essere più responsabile.»
E non è mancato in conferenza stampa qualche riferimento al fidanzamento ufficiale dei Brangelina, da molti definiti “i reali di Hollywood”, reso pubblico qualche mese fa. Brad Pitt non si è sottratto alle domande e sorridendo ha spiegato che la sua compagna non è con lui perché sta lavorando e riguardo alla data delle nozze ha risposto serafico: «Non ne abbiamo ancora stabilita una.»