venerdì, Novembre 22, 2024

La vocazione al documentario è una delle forze internazionali di Firenze; inizia il 12 novembre la 52ma edizione del Festival Dei Popoli

Presentata al Cinema Odeon la Conferenza Stampa della 52esima edizione del Festival dei Popoli che si terrà a Firenze dal 12 al 19 novembre. Nell’introduzione fatta da Cristina Scaletti, Assessore alla cultura della Regione Toscana si è parlato del valore della diversità: «Purtroppo c’è sempre meno spazio per la diversità anche nella comunicazione e il rischio è una povertà di contenuti e la gente sicuramente non vuole questo. Il Festival dei Popoli racconta cose che raramente verrebbero altrimenti diffuse e approfondite e mai come adesso questo costituisce un valore. »

Dopo la presentazione del trailer firmato da Maria Antonietta Mameli, il neo presidente del festival Claudio Giua è intervenuto sugli ostacoli nella realizzazione di questo tipo di manifestazione:«Questo trailer da il senso del lavoro fatto in questi mesi dalla squadra del Festival. Noi ci proponiamo di rappresentare le persone nella loro diversità e questo tipo di progetti danno un contributo importante alla democrazia. I tempi per ciò che riguarda le risorse e i finanziamenti sono sempre più duri e il mio ringraziamento va quindi agli assessori che ci hanno supportato. Mai come adesso quindi il programma, con le sue storie collegate fra loro dal filo della globalizzazione in un ponte fra passato e futuro, merita un plauso particolare.»

Maria Bonsanti direttrice del Festival insieme ad Alberto Lastrucci ha illustrato i punti fondamentali del programma: «Abbiamo 82 documentari più un focus sulla democrazia realizzato in collaborazione con La Strozzina. Due le anteprime nazionali: Bombay Beach di Alma Har’el con la colonna sonora di Bob Dylan ambientato nella contea più povera della California e The black power mixtape 1967-1975 di Goran Olsson che racconta una storia di dissidenza americana.

Il focus Declining Democracy è più forte e più motivato che mai con 3 titoli in anteprima: How to start a Revolution di Ruaridh Arrow, Fragments d’une Revolution un’opera collettiva realizzata a Teheran e Le Khmer rouge et le non violent di Bernard Mangiante. Il 12 e il 13 novembre verranno raccolte delle interviste tra il pubblico sulla memoria individuale del cinema e una verrà proiettata durante la cerimonia di chiusura.

Il 12 l’ospite d’onore di quest’anno Edgar Morin presenterà all’Istituto Francese Cronique d’un film basato sul materiale inedito di Cronique d’un été. Il 13 Morin parteciperà ad un incontro pubblico moderato dall’antropologo Tullio Seppilli al Caffè Letterario delle Murate.

Oltre alla retrospettiva sul regista catalano Isaki Lacuesta, segnaliamo tra gli eventi speciali lunedì 14 la prima proiezione in 3D del cinema Odeon con Cave of forgotten dreams di Wener Herzog (da questa parte la nostra recensione dopo la visione alla Berlinale 2011)

La VII edizione degli Italian Doc Screening durante la quale si parlerà di mercato e di industria ponendo l’attenzione sui progetti in divenire riconferma Firenze come capitale del documentario. L’evento è promosso da DOC/IT con la collaborazione di Mediateca regionale Toscana, SKY e Festival dei Popoli e prevede conferenze e workshop.»

Alberto Lastrucci ha aggiunto: «I 1600 film che abbiamo visionato sono il segno tangibile che i Festival gode di grande fama e prestigio a livello internazionale. Abbiamo voluto studiare i nuovi territori del documentario che vanno sempre più ad incontrare altri generi cinematografici come per esempio Crulic-The Path to Beyond e Wachstum che sono girati con la tecnica dell’animazione. Un dato di grande interesse da registrare è che molti dei titoli dei film sono nomi di personaggi a dimostrazione che la storia di ogni singolo individuo può diventare racconto di tutti e che il singolo, appunto, è il centro della nostra attenzione.»

 

Redazione IE Cinema
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