domenica, Dicembre 22, 2024

Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno, l’incontro con gli autori e il cast

Uscirà il 16 marzo in 400 sale italiane “Nessuno mi può giudicare” il film esordio alla regia di Massimiliano Bruno prodotto dalla Italian International Film. Un’atmosfera goliardica da pseudo festa in famiglia ha caratterizzato la conferenza stampa tenutasi venerdi 11 marzo al Cinema Adriano di Roma, un clima che parrebbe rispecchiare la giocosità e la complicità che hanno contraddistinto tutta la lavorazione di quello che a tutti gli effetti può essere considerato un autentico gioiellino della commedia italiana. Oltre al neo regista (noto al pubblico come il “Martellone” della serie tv Boris) erano presenti i protagonisti Paola Cortellesi, Raoul Bova, Rocco Papaleo, Lucia Ocone, Valerio Aprea, Riccardo Rossi, Lillo e Edoardo Falcone. Si racconta la storia di Alice (interpretata da una magistrale Cortellesi),donna snob dell’alta borghesia romana,che vive in una bella villa nel quartiere Parioli con un marito imprenditore,un figlio di 9 anni e tre domestici extracomunitari. Una vita dorata che verrà sconvolta dall’improvvisa morte del coniuge a causa di un incidente. L’avvocato di famiglia (Pietro De Silva) le spiegherà che non le resta un soldo e se non salderà a breve i debiti del defunto marito rischierà la galera e l’affidamento del figlio ai servizi sociali. Alice si trasferisce nella periferia romana e si chiede cosa possa fare una donna per guadagnare molto denaro in poco tempo. Conosce Giulio (Raoul Bova) proprietario di un internet point e proprio navigando in internet trova quella che sembra la risposta ai suoi problemi: il “mestiere” più antico del mondo le appare come il mezzo più rapido per uscire dai guai economici in cui si trova. Mentore dell’ “imbranata” Alice nel mondo delle escort è Eva (Anna Foglietta) che, come nel dialogo dell’ormai storico Pretty Woman “..faceva la prostituta e ne diceva meraviglie..”

Raccontaci come è nato il progetto…

Massimiliano Bruno: Questo film è la prosecuzione ideale del mio lavoro per il palcoscenico. Ho cominciato a fare l’attore molti anni fa in un piccolo teatro romano assieme a Paola Cortellesi. Abbiamo fatto insieme anni di gavetta nei teatri off; io poi mi sono dedicato alla scrittura, in tv e poi al cinema con Brizzi. Ma il teatro non l’ho mai lasciato. Cerco sempre di lavorare con brave persone, con i miei amici, che sono stati così cari da seguirmi in questo atto d’amore nei confronti del cinema. In passato mi avevano proposto la regia di altri film, ma non ho accettato la proposta perché non li sentivo miei: volevo girare un film scritto da me. Ho scelto al mio fianco uno dei migliori sceneggiatori in circolazione che è Edoardo Falcone, che nel film interpreta il cliente sadomaso di Alice. Con lui abbiamo lavorato duramente per scrivere una storia che al divertimento affianca un po’ d’impegno sociale. Parliamo di gente costretta a vivere di compromessi per via di una situazione durissima. Ma nel mio prossimo film, se ci sarà, vorrei parlare dell’Italia che al compromesso non ci sta.

Al di là delle risate è impossibile non trovare nel film spunti di attualità. Tu stesso sarai rimasto impressionato dai molteplici punti di contatto tra le tematiche della tua opera e l’amara realtà del nostro paese…

Il film l’abbiamo scritto un anno prima che scoppiasse lo scandalo dell’Olgettina. Abbiamo intervistato le vere escort per conoscere meglio le motivazioni della loro scelta e ci hanno raccontato cose che sono emerse dopo. E’ inevitabile che si parli un po’ di attualità nel film, l’italia è un Paese meraviglioso, è bello anche perchè ci trovi il coatto romano e il coatto extracomunitario che parla più romanesco del romano, è bello perchè c’è tanta gente che lavora onestamente e si fa il mazzo tutti i giorni. Se poi siamo capitati in un periodo storico in cui chi ci rappresenta in politica viene raffigurato in scene come quella del festino sullo yacht con le escort, droga e alcool, non è di certo colpa nostra e io non ho potuto fare a meno di rimarcalo nel film. Tuttavia la mia vuole essere ed è a tutti gli effetti una commedia sui sentimenti e sull’umanità, non potevo parlare di ciò che io considero inumano e cioè del comportamento di certi esponenti della nostra classe dirigente.

Come è avvenuta la scelta degli attori?

Per me Paoletta era l’interprete perfetta per dare corpo ad un’imbranata che decide di fare la escort. Quando lei ha accettato allora mi sono fomentato e nonostante fosse un’opera prima ho cominciato ad osare. Nella squadra è entrato prima Rocco e alla fine Raoul: hanno letto la sceneggiatura e gli è piaciuta tantissimo. La reazione degli attori mi ha incoraggiato: avevamo in mano uno script forte e si passava dal riso al pianto in  maniera naturale. Girare con questa banda di matti è stato il dono più bello che il mio lavoro mi ha regalato finora. Otto settimane di divertimento assicurato e la possibilità di vedere all’opera dei virtuosi della recitazione. Bella esperienza!

E per voi attori come è stato il lavoro con il regista e sui vostri personaggi?

Paola Cortellesi: Il mio personaggio ha un arco di trasformazione molto forte nel corso della vicenda, da ricca snob razzista subisce per il crollo ed inizia ad amare le persone del popolo, trovandosi ad accettare un duro compromesso. Tuttavia lavorare con Max  per me è facile. Sono 15 anni che lo faccio ovunque, nelle cantine romane, nei teatri e in televisione. Lui possiede la rara capacità di riuscire ad affrontare temi talvolta sgradevoli con una tale leggerezza eppure mai in maniera superficiale. Lui obiettivamente ha questo dono e io sono felice di averne usufruito sulla scena. Con Raoul e con il resto del cast ci siamo trovati bene perchè è proprio con la maggior parte di loro che ho condiviso tanti anni di questo lavoro, siamo amici nel vero senso della parola ed è una bella fortuna. Lucia Ocone per esempio è una delle mie migliori amiche nella vita e lavorare con lei per me è stato sempre un grande privilegio.

Raoul Bova: Massimiliano ha creato una famiglia sul set, c’era una atmosfera festosa, suonavamo durante le pause e per uno come me che vive di luce riflessa, lavorare in un clima di condivisione senza nessun tipo di giudizio mi ha spinto ad osare liberamente nell’interpretazione di Giulio, senza avere la paura di sbagliare. Ammetto di aver titubato all’inizio, il tema era abbastanza importante e non riuscivo bene a capire da che punto di vista Massimiliano volesse raccontare la storia. Se alla fine ho deciso di partecipare lo devo solo a Paola che mi ha spinto a leggere il copione fino in fondo e ad entrarci dentro. Solo in quel momento ho capito che c’era l’intenzione di fare un film strutturato sulla nostra società, sui quartieri popolari di Roma, sulla famiglia, sulla solidarietà. E’ stata una grande sfida per me, ho fatto un lavoro sull’accento e sulla postura per riuscire a rendere credibile un “coatto” di periferia.

Rocco Papaleo: Nel film interpreto Lionello Frustace, il portiere di questo palazzo al Quarticciolo nel quale va a vivere la nostra protagonista. Lionello è del tutto razzista e totalmente politicamente scorretto e credo che questa sia l’attrattiva di questo personaggio, è uno che ne dice di tutti i colori. Mi piace fare personaggi scorretti: normalmente per via del mio carattere i registi sono più portati ad affidarmi i ruoli da buono,da tenerone, quindi sono contento quando mi capitano occasioni come questa in cui posso lasciarmi andare, perché chiaramente un ruolo del genere è più divertente e  attraente. Lo devo ammettere, non è la solita retorica del cavolo durante le conferenze stampa, stavolta siamo veramente tutti amici. Max ha chiamato a rapporto tutti i suoi amici nonché attori teatrali (non comici, attori) e se tutti hanno risposto con questo entusiasmo è perchè con lui lavorare è divertente, arricchisce, è diverso, è speciale.

Claudia Fratarcangeli
Claudia Fratarcangeli
Claudia Fratarcangeli, laureata in Storia e critica del cinema, ha studiato come attrice frequentando varie accademie private, recitato in diversi cortometraggi, film indipendenti, spettacoli teatrali.

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