Laure ha 10 anni e tra poche settimane inizierà a frequentare la quinta elementare, si è appena trasferita con i genitori e la sorellina in un nuovo quartiere, l’estate volge al termine e presto la mamma partorirà un fratellino. Laure è un maschiaccio, un tomboy appunto: capelli cortissimi, mai una gonnellina ne niente di lezioso, al contrario della sua adorabile sorellina minore, ma solo shorts, t shirt, canotte e scarpe da ginnastica. Il padre e la madre. giovani e molto amorevoli, non sembrano farci troppo caso, la famiglia è unita e tutti si vogliono davvero bene. È naturalmente e senza nessuna premeditazione che Laure, scesa per un giretto nel cortile della nuova palazzina, dice a Lisa, una sua coetanea che la scambia per un ragazzo, di chiamarsi Michael. Così comincia il gioco innocente ma consapevole di Laure, che inizia la sua nuova vita come Michael senza nessuna malizia, senza l’intento di voler mentire ne ingannare, ma semplicemente assecondando con la purezza dell’infanzia quella che è la sua inclinazione naturale. È quindi come ragazzo che Laure, in pochi giorni, affronta il gioco, l’amicizia, la socializzazione e il primo innamoramento, fino al momento in cui continuare a mentire non sarà più possibile. Tomboy, seconda opera della regista italo francese Céline Sciamma, presentato allo scorso Festival del Cinema di Berlino dove si è aggiudicato il Teddy Award, è un film asciutto, minimalista e completo. Una storia sull’ identità sessuale vista dagli occhi di una bambina che crea un universo nel quale gli adulti non sono che figure marginali e dove qualsiasi giudizio è sospeso. Nessuna colonna sonora, nessun elemento accattivante e nessuna altra volontà se non quella di un racconto rigoroso e lineare teso a fermare quella fase della vita nella quale non c’è vergogna, imbarazzo o inadeguatezza per i sentimenti e per le naturali inclinazioni se non l’obbligo di assecondarli e di viverli fino in fondo. Tomboy è stato proposto in anteprima nazionale al pubblico fiorentino del cinema Portico con la presenza della regista e del distributore italiano Gianluca Butteri della Teodora.
Celine Sciamma dopo la proiezione ha parlato della genesi e delle ragioni di questo film: «Sono sempre stata interessate dalle storie che riguardano l’orientamento sessuale, non ho mai studiato scientificamente il fenomeno ma è qualcosa che sento molto intimamente. Ho scritto questa storia di getto, in 3 settimane e le riprese sono durate meno di un mese; sembra un’utopia in questo momento di crisi ed è anche stata una mia precisa scelta politica. Ci tengo a precisare inoltre che malgrado la sua semplicità nel film non c’è niente di documentaristico, al contrario, tutto è stato scritto.»
Sul lavoro svolto sul set con i giovani protagonisti la Sciamma ha aggiunto: «Lavorare con i bambini è bellissimo, faticoso e difficile. I protagonisti di Tomboy erano tutti già amici da prima delle riprese; per la scelta di Laure/Michael ho voluto Zoé Héran proprio perché anche lei è un po’ un maschiaccio anche se non nel modo raccontato nel film: è bravissima a giocare a calcio ma aveva dei capelli lunghissimi che le ho fatto tagliare. L’infanzia è un momento particolare e molto delicato. Una fase della vita estremamente sensuale durante la quale tutto è sperimentato per la prima volta ed è lecito giocare ad essere qualcun altro anche se solo per un pomeriggio.»
Sulla tematica trans gender sfiorata marginalmente dal film e sull’accoglienza ricevuta in Francia, la regista francese ha parlato di un dialogo molto pi aperto rispetto all’Italia; il film infatti : «è diventato un piccolo caso, considerato quasi un film per famiglie. Ci sono state numerose proiezioni nelle scuole specialmente in contesti di sensibilizzazione contro il bullismo.»
Gianluca Butteri distributore italiano del film ha parlato delle anteprime di questi giorni programmate in Italia: «Per adesso il film è molto apprezzato. Anche a noi piacerebbe molto farlo arrivare nelle scuole, per adesso uscirà nelle sale in 30 copie.»
L’anteprima di Tomboy è stata realizzata all’interno di una serie di interessanti iniziative promosse dal cinema Portico come la proiezione prevista per il prossimo 14 ottobre, sempre in anteprima italiana, di A Separation il film che ha trionfato all’ultimo Festival del Cinema di Berlino al quale parteciperanno anche il regista Asghar Farhadi e uno degli interpreti. Sarà inoltre possibile seguire le dirette on line di interessanti eventi culturali come i balletti del Teatro Bolshoi.
Per essere informati su tutti gli eventi del cinema Portico occorrerà solo lasciare il proprio indirizzo mail alla cassa.
Il cinema portico è in via Capo di Mondo 66 a Firenze
Multisala il Portico