Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia, ha aperto la Conferenza Stampa di presentazione della prossima Mostra del cinema. Il primo punto è stato l’annosa questione della ristrutturazione degli spazi del Lido: Quest’anno abbiamo provveduto al rinnovo integrale delle sale Zorzi e Pasinetti. Abbaimo aumentato il foyer sella Sala grande eliminando la Volpi e trasferendola all’interno del Casinò e conservando i suoi posti. Abbiamo ottenuto con la piena collaborazione dell’amministrazione comunale la ricopertura con reinterro del “buco” per la parte antistante il Casinò. Gli spazi esterni tornano a respirare dunque. All’Industry Office si aggiunge quest’anno un vero e proprio mercato di 5 giorni promosso presso gli operatori. In un’operazione tesa poi alla promozione di nuovi talenti è stato messo a punto il progetto Biennale College, già operante nella Danza e nel Teatro che offre ai giovani le condizioni migliori che una istituzione internazionale possa offrire. Assieme all’innovazione si è voluto però mantenere un occhio aperto sul passato attraverso una retrospettiva dedicata agli 80 anni della Mostra che consterà di una rosa di film bisognosi di restauro scelta dal Direttore Barbera.
Alberto Barbera prima del suo intervento ha mostrato la nuova sigla realizzata da Simone Massi che accompagnerà i 4 anni del suo mandato: Il programma è stato svelato ma c’è ancora una sorpresa per voi, un diciottesimo film che rimarrà per un po’ ancora segreto, l’unica cosa che posso dirvi è che non sarà un film cinese! – ride- posso dirvi solo che non rimarrete delusi. 18 saranno i film anche di Orizzonti: tengo molto anche a rendere sempre più competitiva questa sezione fedele alla linea che adottai nel 2000 se ben ricordate. Sono 18 anche i film restaurati, che saranno proposti nella migliore forma possibile soprattutto a beneficio del pubblico più giovane. Nei momenti di grande fatica di queste ultime settimane ho ammirato e invidiato il mio amico e collega del Festival di Toronto che può accettare molti più film. La nostra strada è molto più impervia poiché si è dovuto scartare diversi film. La memoria è labile e mi ero dimenticato di quanto fosse difficile scartare e comunicare questo a degli amici che hanno stima in noi. Credo di avere qualche nemico in più. È un programma questo che prende anche qualche rischio. Ci sono autori affermati, nomi attesi ma ci sono anche nomi meno noti anche se già conosciuti ma anche cineasti sconosciuti e cinematografie lontane. Contemporaneamente alla crisi che incombe su tutti noi c’ è un grande fermento che va seguito e sostenuto. È quello che abbiamo cercato di fare. Credo che i Festival debbano recuperare la loro funzione di esploratori e non adagiarsi sulla celebrazione di cineasti già conosciuti. Il pubblico va sollecitato e per questo il Festival quest’anno va on line. Ci sarà una sala virtuale, disponibile sul web che trasmetterà alcuni film e corti della selezione Orizzonti. Si pagherà un biglietto di circa 4 euro prenotandosi per queste proiezioni speciali. La campagna di informazione su questa iniziativa comincerà domani. Controcampo italiano è stato eliminato, mi sembrava un po’ troppo simile ad una sorta di riserva indiana. Mi è sempre sembrato giusto che i film italiani dovessero stare alla pari di quelli degli altri paesi. I film italiani sono 14 quest’anno, più gli 8 della sezione classici, certo sono meno dell’anno passato, ma ciò significa aver fatto un rigoroso lavoro di selezione teso a valorizzare la nostra cinematografia.
Tutti i film della selezione ufficiale sono prime mondiali con la sola eccezione di Penance di Kiyoshi Kurosawa che dura 5 ore perché è nato come un serial televisivo. È un horror che il regista ha montato per noi in una versione cinematografica davvero straordinaria. Tra i temi trattati dalle pellicole la crisi e i fondamentalisti. Apriamo con un doppio appuntamento: l’ultimo film di Mira Nair e un documentario musicale di Jonathan Demme e chiuderemo con L’homme qui rit di Jean Pierre Ameris trasposizione cinematografica del romanzo di Hugo.
Molti sono i film americani e le co-produzioni francesi. Segnalo l’ultimo film di De Palma girato interamente a Berlino, Harmony korine, Spike Lee con un documentario su Micheal Jackson, Robert Redford. Le star saranno moltissime: Ben Affleck, James Franco, Gerard Depardieu, Nick Nolte, Dennis Quaid, Stanley Tucci, Selena Gomez, Naomi Rapace, Winona Ryder. Abbiamo cercato di rispettare una visione ampia su diverse aree geografiche, raggiungendo anche dei piccoli compromessi, ma selezionando i film che per noi erano i più belli.
In Concorso:
Something in the Air di Olivier Assayas, Francia
At Any Price di Ramin Bahrani, Usa, Gb
La bella addormentata di Marco Bellocchio, Italia Francia
La cinquième saison di Peter Brosens e Jessica Woodworth Belgio, Francia
Fill the Void di Rama Burshtein, Israele
È stato il figlio di Daniele Ciprì, Italia Francia
Un giorno speciale di Francesca Comencini, Italia
Passion di Brian De Palma, Francia, Germania
Superstar di Xavier Giannoli, Francia Belgio
Pieta di Kim Ki-duk, Corea Del Sud
Outrage Beyond di Takeshi Kitano, Giappone
Spring Breakers di Harmony Korine, Usa
To the Wonder di Terence Malick, Usa
Thy Womb di Brillante Mendoza, Filippine
Linhas de Wellington di Valeria Sarmiento, Portogallo, Francia
Paradise: Faith di Ulrich Seidl, Austria, Francia, Germania
Betrayal di Kirill Serebrennikov, Russia
fuori concorso:
L’homme qui rit di Jean Pierre Ameris
Love is all you need di Susanne Bier
Cerchez Hortense di Pascal Bonitzer
Sur un fil… di Simon Brook
Enzo Avitabile Music Life di Jonathan Demme
Tai Chi 0 di Stephen Fung
Lullaby to my Father di Amos Gitai
Penance di Kiyoshi Kurosawa
Bad 25 di Spike Lee
The Reclutant Fundamentalist di Mira Nair
O Gebo e a Sombra di Manoel de Oliveira
The company you keep di Robert Redford
Bait 3D di kimble Rendall
Disconnect di Henry Alex Rubin
The Iceman di Ariel Vromen
FUORI CONCORSO – Proiezioni Speciali
Anton tut ryadom di Lyubov Arkus
It was better tomorrow di Hinde Boujemaa
Clarisse di Liliana Cavani
Sfiorando il muro di Silvia Giralucci e Luca Ricciardi
Carmel di Amos Gitai
El impenetrabel di Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini (documentario)
Witness: Libya di Michael Mann (documentario)
Medici con l’Africa di Carlo Mazzacurati (documentario)
La nave dolce di Daniele Vicari
ORIZZONTI:
Wadjda di Haifaa Al Mansour, Arabia Saudita, Germania
The Paternal House di Kianosh Ayary, Iran
I also want it di Alexey Balabanov, Russia
Gli Equilibristi di Ivano De Matteo, Italia Francia
L’intervallo di Leonardo di Costanzo, Italia, Svizzera, Germania
Winter of discontent di Ibrahim El Batout, Egitto
Tango libre di Frederic Fonteyne, Belgio, Francia, Lussenburgo
The Cutoff ma di Moshe Ivgy, Naama Shapira e Tom Yefet, Israele
Fly with rhe Crane di li Ruijun, Cina
A Hijacking di Pilou Asbaek e Soren Malling, Danimarca
Leones di Jazmin Lopez, Argentina, Francia, Paesi Bassi
Bellas Mariposas di Salvatore Mereu, Italia
Low Tide di Roberto Minervini, Usa, Italia, Belgio
Boxing Day di Bernard Rose, Gran Bretagna, Cina
Yema di Djamilia Sahraoui, Algeria, Francia
Araf Di Yesim Ustaoglu, Turchia, Francia, Germania
The millennial rapture di Koji Wakamatsu, Giappone
Three Sisters di Wang Bing, Francia, Hong Kong, Cina
ORIZZONTI CORTOMETRAGGI
Las manos limpidas di Carlos Armella, Messico
The Flaute di Min Bham, Nepal
O Afinador di Fernandi Caranagi e Matheus Parizi, Brasile
Resistente di Renate Costa e Salla Sorri, Danimarca, Paraguay, Finlandia
La sala di Alessio Giannone, Italia
Marla di Nick King, Australia
Miracle Boy di Jake Mahaffy, Usa
Living Still Life di Bertrand Mandico, Francia, Belgio, Germania
Frank Etienne vers la beatitude di Costance Meyer, Francia
I’m the one di Paola Morabito, Australia
Luisa no està en casa di Celia Rico Clavellino , Spagna
Cargo di Carlo Sironi, Italia
Invitation di Yoo Min-young, Corea del Sud
Out of frame di Yorgos Zois, Grecia
Film di chiusura
Dimond Sutra di Tsai Ming-liang, Taipei Cinese
Leone d’oro alla carriera: Francesco Rosi
Giuria Venezia 69: Michael Mann, Marina Abramovic, Laetitia Castà, Peter Ho-Sum Chan, Ari Folman, Matteo Garrone, Ursula Meier, Samantha Morton, Pablo Tarpero
Giuria Orizzonti: Pierfrancesco Favino, Sandra den Hamer, Runa Islam, Jason Kliot, Nadine Labaki, Milcho Mancheveski, Amir Naderi