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Wishes on a Falling Star, la Cuba proibita di Cecconi, Sicuro, Cellammare in anteprima Italiana allo Stensen

(La foto è di Paolo Celllammare, scattata durante le riprese di Wishing on a Falling Star, per una fotogallery completa, questo è il suo profilo flickr) Giovedì 3 febbraio alle ore 21 al cinema-auditorium Stensen in via Don Minzoni 25 a Firenze, prima visione del docu-film Wishes on a falling star girato in totale clandestinità da tre giovani film-maker fiorentini, opera di 55 minuti che “esplora i bassifondi della Cuba di fine regime castrista, fra sesso facile, droga, politica e il sogno morente del socialismo“. Il film include un’intervista a Yoani Sanchez, dissidente, autrice di Generacion Y. Registi del film  Jacopo Cecconi e Giammarco Sicuro, giornalisti Rai della sede della Toscana, coadiuvati dalla fotografia di Paolo Cellammare, fotografo e film maker, attualmente al centro di produzione Rai di Milano. Al dibattito che seguirà la proiezione del film, prenderà parte anche Gordiano Lupi, scrittore esperto di affari cubani e traduttore in Italiano di Yoani Sanchez. Il docu-film, che ha vinto il premio giuria giovane al festival Fedic del Valdarno, viene proiettato per la prima volta al cinema per il pubblico. I tre autori hanno girato Cuba, nell’estate 2009, usando una piccola videocamera nascosta, evitando la sorveglianza governativa e cogliendo la realtà in modo spontaneo e crudo, ad eccezione dell’intervento della Sanchez dove  è stata approntata un’intervista più tradizionale in un luogo segreto. Durante le riprese del film, Paolo Cellammare è stato fermato per alcune ore dalla polizia perché sorpreso a fotografare un arresto sommario in una piazza di Santa Clara e se l’è cavata spacciandosi per un semplice turista. Gli altri sono riusciti a scappare con la videocamera. Dopo la trasmissione sulla Rai di alcuni spezzoni, l’ambasciata cubana di Roma ha protestato ufficialmente con il Tg3.  Qualche giorno fa, Gordiano Lupi ha diffuso un comunicato stampa indirettamente legato al film, e in particolare riferito all’iniziativa del comune di Piombino che ha recentemente concesso la sala di Palazzo Appiani per una manifestazione a sostegno del governo Cubano; il 28 gennaio scorso infatti, il comune di Piombino ha ospitato Vladimir Perez, consigliere politico dell’ambasciata di Cuba in Italia, insieme ad Andrea Genovali, del direttivo nazionale dell’Associazione Italia-Cuba, secondo lupi si è utilizzata una scusa celebrativa (l’anniversario della nascita di José Martí, eroe nazionale cubano, autore di opere in parte tradotte da Lupi stesso) per diffondere la voce ufficiale del governo cubano tramite i suoi uomini disposti sul territorio; a questo proposito Lupi scrive: “Per fortuna che quel giorno mi troverò a Parma, ospite di Mangia Come Scrivi, proprio a parlare di Cuba, ma in altri termini, con Marilù Oliva e Davide Barilli. Piombino è in controtendenza rispetto al mondo. Tutti cercano Yoani Sánchez, interprete del pensiero dei giovani cubani che riflette speranze di libertà e cambiamento, mentre in questo remoto angolo di Maremma – che così bene ha dipinto Silvia Avallone in Acciaio – restiamo ancorati al passato. Firenze non è lontana da Piombino, ma organizza cose di ben diverso tenore e rilevanza culturale. Giovedì 3 febbraio, infatti, alle ore 21, preso il cinema Stensen di via Don Minzoni 25, verrà proiettato in prima nazionale il docu-film Wishes on a falling star, girato clandestinamente da tre giovani cineasti fiorentini. Il lungometraggio, di 55 minuti, esplora i bassifondi della Cuba di fine regime castrista, fra sesso facile, droga, politica e il sogno morente del socialismo. Parteciperò anch’io, come esperto di affari cubani e traduttore italiano di Yoani Sánchez, e ci sarà Mercedes Frias, ex parlamentare del Prc di origini caraibiche. Un dibattito vero animerà la serata. A Piombino, invece, sarà di scena la tristezza, composta da un vecchio discorso di regime portato avanti da chi affama un popolo e lo costringe a scegliere tra la fuga e una vita senza libertà. Voglio solo immaginare cosa accadrebbe se una fantomatica associazione di amicizia Italia – Birmania invitasse un addetto culturale dell’ambasciata a parlare dei problemi della sua terra. Non vedo la differenza con Cuba, regime liberticida dove non è consentito avere un’opinione difforme, aprire un libero giornale, un partito politico, un vero sindacato. In queste occasioni perde la democrazia, soprattutto fa una pessima figura l’amministrazione comunale che fiancheggia iniziative di parte e illiberali. Il problema più grave è che la grande massa di cubani esiliati ed emigrati in Italia per motivi economici non sarà presente alla serata per esprimere il suo vero pensiero. Tutti sanno come andrebbe a finire, perché a molti cubani è già accaduto: revoca del permesso di residenza all’estero e automatico divieto di poter rientrare in patria per far visita ai familiari. Regimi come quello cubano non devono essere sostenuti, ma il Comune di Piombino non riesce a capirlo e forse pensa ancora che la rivoluzione cubana sia una sogno da coltivare invece che un incubo da scacciare

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