sabato, Novembre 2, 2024

La ripartenza degli eventi culturali: da Israele arriva la soluzione

Israele ripensa e rilancia turismo ed eventi, a fronte di oltre 4 milioni di persone vaccinate

L’imponente e soprattutto efficiente campagna vaccinale israeliana ha consentito di somministrare dosi per più di 4,3 milioni di persone. Dal 21 febbraio scorso il paese è uscito dal lockdown ed è cominciata una nuova modalità di vita, basata sulla convivenza, pur nel rispetto delle regole necessarie per contenere i danni della pandemia da coronavirus in corso.
Oltre 4,3 milioni di persone sono già state vaccinate in Israele e gli occhi del mondo sono puntati su questo piccolo Paese che ha iniziato ad uscire dal lockdown e a riprendere la vita in modalità di convivenza, nel rispetto delle regole necessarie per convivere con la pandemia da coronavirus.

Questo ha consentito alla popolazione di tornare a partecipare ad eventi culturali e quindi a permettere che questi possano essere organizzati e allestiti.
Visite ai musei, frequenza di palestre, eventi attivi e il settore del turismo interno che riapre grazie ad alloggi rurali (Zimmers) affiancati da hotel, regolati secondo le linee guida di contenimento.

Il funzionamento dell’exit plan israeliano, necessario per uscire dall’incubo del lockdown che al contrario sovrasta ancora l’Italia, si basa su Badge di due colori; il Purple e il Green.

L’ingresso ad eventi culturali, alberghi, iniziative sportive, palestre, luoghi di culto è consentito solo ai possessori di Green Badge, un bollino verde rilasciato dal Ministero della Salute Israeliano solo a coloro che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino da almeno una settimana o comunque risultano definitivamente fuori dai rischi di contagio. Il badge è dotato di un codice QR univoco e può esser presentato in formato cartaceo o digitale, insieme al documento di identità, all’ingresso di ogni luogo pubblico.
Mentre gli alberghi e gli alloggi rurali sono aperti per il pernottamento, la ristorazione è disponibile solo per il servizio in camera.

L’ingresso in hotel è consentito anche ai minori di 16 anni con test del coronavirus negativo effettuato entro 48 ore dall’arrivo: questo perché i bambini non possono al momento essere vaccinati.

Gli hotel nell’area turistica del Mar Morto di Ein Bokek e Hamei Zohar sono ancora una volta designati come “isola verde”. Questa designazione consente agli hotel di riaprire completamente, con tutti i servizi, per i possessori di badge verde e per i minori di 16 anni. con test di coronavirus negativo, effettuato entro 48 ore dall’arrivo.

Gli hotel di Eilat aderiranno alla designazione di isola verde solo se il livello di infezione in città si ridurrà al livello più basso entro le prossime due settimane.

Lo standard Purple Badge limita invece la partecipazione ad attività sociali e richiede l’allontanamento sociale e l’uso di maschere (che è obbligatorio in Israele). Centri commerciali, mercati, negozi, musei, biblioteche, zoo, attrazioni turistiche all’aperto e safari sono aperti seguendo con precisione rigorosa l’uso del Purple Badge, ovvero: restrizioni sul numero di persone ammesse nei centri commerciali e nei negozi, a seconda delle dimensioni; divieto di apertura dei chioschi e di consumo di cibo e bevante in essi; Ingressi contigentati nei musei, ma anche nelle attrazioni all’aperto e sempre con prenotazione anticipata, con visite guidate fino ad un massimo di dieci persone.

Il comprensorio sciistico del Monte Hermon sulle alture del Golan, che da qualche giorno è innevato, è aperto a tutti i visitatori , con registrazione anticipata. Tutte le riserve naturali e i parchi sono aperti con registrazione anticipata e numero limitato. Restrizione alle riunioni: dieci persone all’interno e 20 all’esterno.

La prossima fase dell’exit plan inizierà domenica 7 marzo 2021, a condizione che i tassi di infezione del Paese continuino a diminuire e si accresca il numero di persone vaccinate.

Gli hotel in tutto il paese saranno in grado di offrire servizi completi e le attrazioni al coperto, le sale per eventi e le conferenze saranno aperte per i possessori di Green badge. Bar e ristorantini, che fino ad ora offrono solo servizi di asporto e consegna a domicilio potranno riaprire, seguendo gli standard del Purple badge.

Restrizioni ai raduni: 20 persone ammesse all’interno e 50 in esterno (ad eccezione delle città rosse in cui resterà in vigore il rapporto 10:20). Gli aeroporti e gli attraversamenti terrestri di Israele rimangono chiusi almeno fino al 6 marzo, con un massimo di 2.000 cittadini israeliani ammessi nel Paese ogni giorno, a condizione che abbiano ricevuto un permesso speciale dal comitato governativo di “esenzione”.

(foto dell’articolo: Gerusalemme, Yamin Moshe, Mulino Montefiore. Fotografia di Noam Chen)

Redazione IE Cinema
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