Un riparatore ambulante di proiettori cinematografici (Rüdiger Vogler) salva la vita ad uno psicologo depresso (Hanns Zischler) che ha appena spinto la sua Volkswagen in un fiume. Insieme affrontano la strada, passando da una sala cinematografica all’altra della provincia rurale. Scappano, come nei film noir, dal loro passato e condividono insieme un’infinita solitudine. “Nel Corso del tempo“, scolpito dallo splendido bianco e nero di Robby Müller, è dedicato al grande Fritz Lang, ma è anche una sentita lettera d’amore nei confronti del cinema, una storia di amicizia, un ritratto di un paese ancora attraversato dai suoi spettri.
Nel Corso del Tempo di Wim Wenders, l’unboxing video del Blu Ray RHV
“Nel corso del tempo” conclude la trilogia dei road movie atipici di Wim Wenders, dopo “Alice Nelle città” e “Falso Movimento”. Una durata colossale di quasi tre ore per un minimalismo ridotto all’osso dove Bruno e Robert compiono un viaggio lungo il confine, tra piccole sale che programmano soft porno e film di serie Z e una missione che sembra un lungo peregrinare senza via d’uscita. Emerge un’umanità derelitta, quasi incorporata in un paesaggio che non offre consolazione, perché se i campi lunghi e le strade fotografate da Robby Müller sono modellati sulla prospettiva dei Western americani, con la scelta del formato panoramico e queste improvvise aperture che creano una relazione specifica con i corpi, Wenders se ne appropria come fossero immagini crepuscolari.
Nessuna sceneggiatura apparente, se non quella creata dalla collisione tra movimento e alcune riflessioni sulla Germania del dopoguerra filtrate attraverso lo stato delle sale cinematografiche nel paese. Dimensione sociopolitica che diventa esistenziale, nel tentativo di appiattire il tempo e la durata in questo incessante girare a vuoto senza epifania.
Tra paesaggi aridi e città deserte, intrecciano il loro sguardo con quello di figure disperate, schiacciate dal passato e senza alcun futuro all’orizzonte, come l’uomo che ha perso sua moglie. C’è in questo senso una distanza e allo stesso tempo una comunanza che più tardi sperimenteranno gli angeli de “Il cielo sopra Berlino”.
Il contrasto evidente è quello tra la pesante eredità politica e culturale di un paese che ha lasciato dietro di se solo detriti e l’isolamento dalle influenze artistiche ed espressive precedenti, nel tentativo di costruire una nuova estetica senza alcun debito con il passato.
In questo senso Wenders spoglia il suo film fino all’essenziale, ma con un movimento quasi opposto lo estende fino ad una durata eccessiva, estrema.
Quella durata tende all’apice del momento, ad indagare l’istante minimo, il gesto apparentemente insignificante, ma allo stesso tempo carica di intensità e significato l’atto stesso del viaggiare e il legame che può instaurarsi durante l’esperienza stessa del viaggio.
Fino al vicolo cieco, allo spazio negato della Germania Est, l’impossibilità di continuare il viaggio e trasformarlo in un’esperienza di riconciliazione.
“Nel Corso del tempo” l’edizione Blu Ray RHV
Il film di Wim Wenders viene proposto nella versione restaurata realizzata nel 2014 a partire dai negativi originali scansionati a risoluzione 4k e sottoposti a interventi di restauro fotografico. La ARRI Film & Tv Services di Berlino, con la supervisione di Wim e Donata Wenders, a cusa della Wim Wenders Stiftung ha condotto un lavoro complesso e difficile considerate le condizioni di partenza della pellicola.
I sottotitoli del Blu Ray sono obbligatori sulla versione originale del film , mentre sono opzionabili per quanto riguarda il commento audio al film, curato dallo stesso Wim Wenders.
Per quanto riguarda i contenuti extra sono inclusi
Scene tagliate: Ben 20 minuti di scene tagliate dal montaggio definitivo.
Intervista a Hanns Zischler: Intervista all’attore tedesco sottotitolata in italiano e della durata di 15 minuti circa. L’intervista è curata da Giovanni Spagnoletti e filmata da Luigi Pasquale.
Trailer originale e trailer italiano
Il Booklet allegato contiene una serie di estratti da volumi dedicati a Wim Wenders, che analizzano anche il contributo del direttore della fotografia Robby Müller, il montatore Peter Przygodda e una presentazione di Peter Handke estratta da “Nel corso del tempo / Wim Wenders” edito nel 1979 da Feltrinelli e curato da Giovanni Spagnoletti. Spagnoletti firma anche il mini saggio “Il cinema come arte del tempo” incluso nella sezione conclusiva del Booklet.