Tigers are not afraid, il Blu Ray limited di Midnight Factory, il video unboxing
“Protetto” virtualmente da Guillermo del Toro, il debutto di Issa López dietro la macchina deve molto ai primi film del regista messicano, nel tentativo di recuperare quella commistione tra fantasia e orrori quotidiani. Come a dire che i mostri reali sono quelli costruiti dal potere e dalle società che ne derivano. La Lopez si concentra sul dramma dei minorenni presi nella morsa della guerra al narcotraffico, la stessa raccontata da Denis Villeneuve in Sicario, ma da una prospettiva interna, per le strade di un Messico devastato dove non c’è spazio per l’innocenza.
La regista messicana ci ricorda il numero delle persone scomparse in Messico dal 2006 sino ad oggi, soprattutto quando la guerra al narcotraffico si è intensificata, trasformando le città in veri e propri luoghi fantasma.
Su queste vere e proprie zone di guerra, la Lopez delinea la storia di un gruppo di ragazzi perduti, costretti a rubare il cibo per sopravvivere e guidati da dall’irruento Shine, interpretato da Juan Ramon López.
Quando Estrella, interpretata da una straordinaria Paola Lara, cerca disperatamente la madre scomparsa in seguito ad un conflitto a fuoco, incontrerà i ragazzi di Shine, saranno loro a dirle che probabilmente è stata vittima di un rapimento per traffici illeciti.
La forza di Estrella è caratterizzata da poteri incredibili, il cui valore simbolico è il segreto del film della Lopez, dove gli elementi del reale si sovrappongono ad un’interpretazione degli stessi attraverso la lente del fantastico. Del resto anche i racconti di Shine sulla tigre che vaga per le strade della città, hanno il sapore della leggenda metropolitana o delle storie a veglia, utili ai ragazzi per filtrare ed elaborare le loro emozioni.
Proprio in questo modo la Lopez riesce a bilanciare l’elemento politico con il racconto di formazione, prima di tutto ricorrendo ad un naturalismo onesto e diretto, assolutamente centrale per ottenere dai suoi giovani attori quel radicamento con una realtà famigliare e al contempo terribile. La chiave del film di genere serve come passaggio, anche interiore, dall’infanzia all’età adulta, un transito brutale, che deve fare i conti con il contesto culturale, recuperando in parte la tradizione “magica” del cinema di Victor Erice, mentre gli schermi dello stupore non ci sono più e si è costretti ad osservare da vicino la violenza subita dagli immigrati che cercano di oltrepassare il confine. Più vicino a noi, echi del film della Lopez si trovano anche in Los Lobos di Samuel Kishi Leopo, dove il trauma della separazione dalla terra natale, scatena fantasie mutanti tra fiaba e orrore.
Il Blu Ray pubblicato in edizione limitata da Midnight Factory è forse la “favola” più adatta per questo natale difficile, dove i vuoti della società occidentale, quella del benessere ad ogni costo, dovrebbero essere interpretati alla luce di quelle realtà che subiscono esponenzialmente i danni della crisi epidemiologica.
Presentato in edizione limitata con booklet di approfondimento, non contiene contenuti speciali, ma merita molto più di una visione distratta