Il primo film di finzione di Colm Bairéad è un piccolo miracolo che con il silenzio come qualità d'ascolto, suggerisce un cinema apparentemente semplice, ma che in virtù di questa semplicità, assegna alle immagini tutta l'ampiezza del possibile.
La musica di Angelo Badalamenti lacera il cuore e punta a sollecitare uno stato emotivo potente ma ci conduce in un abisso contemplativo più profondo del semplice rispecchiamento che sottende alla teoria degli affetti, ribaltando tutte le aspettative conosciute e mostrandoci il meraviglioso in luogo del mostruoso.
Le gemelle Gibbons, nonostante l'origine storica e giornalistica della loro vicenda, diventano materia personale di Agnieszka Smoczyńska, molto vicine a quell'ecologia del femminile che ha caratterizzato fino ad ora il suo cinema feroce e ferale, dove creature sul bordo della realtà, emergono dall'ombra per riscriverne i codici.
Nel coraggioso e poetico The Wandering Moon, Sang-il Lee riprende l'interrogativo principale dal romanzo di Yu Nagira a cui si è ispirato: In una società ostile basata sul sospetto e la punizione cautelare, se un pedofilo non si macchia di alcun crimine, non esercita coercizione né abuso, è perseguibile moralmente e penalmente?
Nel 1989, il regista polacco di origini ucraine Andrzej Żuławski, realizzava la versione cinematografica del Boris Godunov, trasformando l'opera di Mussorgsky in un irriverente e potentissimo assalto contro il concetto di "anima russa". Ieri, la comunità Ucraina milanese, fuori dalla scena, chiedeva necessaria visibilità, in contrasto ad una prima scaligera che ha riattivato ambigue e rischiose connessioni tra arte e potere. Le risonanze con il film di Żuławski e la sua analisi transpolitica, sono ancora vive.
Fabrizio Bentivoglio, straordinario in "Lettura Clandestina". L'attore milanese, con il contrabbasso e i loops di Ferruccio Spinetti, costruisce attorno alle sollecitazioni di Ennio Flaiano, un inseguimento continuo tra significato e scansione metrica nei tempi e nei modi di un Jazz tensivo. La ricombinazione de "La solitudine del Satiro" è anche un "noir" dell'anima. Visto presso il Saloncino Paolo Poli del Teatro Della Pergola a Firenze. In scena fino al 27 novembre. La recensione