Zia Anger ha diretto praticamente tutti i video per Angel Olsen; regista di splendidi ritratti al femminile, è attenta al recupero di tutta una certa estetica dell’audiovisivo musicale, ma invece di citare gli aspetti più superficiali e vintage, si serve di questi piccoli viaggi nel tempo per evidenziare gli scarti e costruire segni poetici di grande forza, è il caso del video più recente diretto per la Olsen, Forgiven/Forgotten, dove l’utilizzo della tecnica del grattage serve alla Anger a costruire un’immagine dell’oblio, oppure tornando un po’ indietro, il 16mm di Tiniest Seed, quasi una citazione della performance televisiva di Peggy Lee quando eseguiva is that all there is, trasformata in un viaggio trasversale tra cinema di sperimentazione e la vasta storia dei promo video. Sulla stessa linea l’ultimo Hi-five pubblicato poche ore fa su Vevo; il video è girato interamente all’interno di un set allestito come quello dei primi promo televisivi tra la fine del 60 e gli inizi dei ’70 (viene in mente la Sinatra, la Bardot etc), ma a differenza di una ricostruzione mimeticamente filologica, la Anger tratta quello spazio come se si trattasse di uno strano film di fantascienza declinato al passato; la Olsen si muove da sola in questo set senza più funzioni performative “classiche” e si appropria di tutte le posture del passato attraverso una danza che sostanzialmente fa il paio con il dolente lamento di solitudine del brano. Lo ha detto la stessa Anger attraverso i comunicati stampa: “il video si riferisce ad aclune vecchie performance coreografate in studio sopratutto per le pop star donne; erano selvagge, psichedeliche e umorali ma allo stesso tempo più le guardi più ti sembrano legnose e irrigidite. Se ne ricava un certo senso di astratta solitudine, e la canzone Hi-five mi sembrava contenesse questo tipo di dualità“.
Hi-five è il nuovo singolo di Angel Olsen tratto dal suo ultimo Burn Your Fire for No witness pubblicato per JagJaguwar e di cui abbiamo parlato approfonditamente da questa parte.