L’arte della sigla, come quella dei trailer e di certo advertising era uno dei numerosi banchi di prova per la forma breve. Chi ci legge spesso sa bene che la storia dei video musicali affonda le sue radici molto prima di Bohemian Rhapsody, la clip diretta da Bruce Gowers per i Queen, comunemente ed erroneamente considerata un punto di partenza.
Lo Studio Bozzetto, a partire dai primissimi anni settanta, realizzerà numerose sigle per la televisione italiana, animate dal grande Guido Manuli. Tra queste, ben tre si avvicinano in modo molto preciso alla forma del video musicale. Combinando riprese live alle tecniche di animazione e all’utilizzo della Truka, nel 1977 realizza “My Name is potato” per la trasmissione “Rita ed Io” condotta da Rita Pavone e due anni prima “Batticuore”, interpretata da Paola Tedesco come sigla d’apertura della trasmissione “Un colpo di fortuna”. È del 1976 “Primo amore“, sigla della trasmissione televisiva abbinata alla lotteria Italia condotta da Pippo Baudo e intitolata “Chi?”. Il brano, interpretato da Elisabetta Virgili, applica alcune tecniche di animazione alle fotografie della cantante fino a trasformare il suo movimento in una proto-pixelizzazione del tratto. Tra split screen, moltiplicazioni, rapporto tra sfondo e performance la sigla è uno straordinario studio sul movimento che a tutti gli effetti può essere inserito nella storia apolide dei videoclip.
Guido Manuli – Primo Amore (Elisabetta Virgili), sigla della trasmissione televisiva Chi? (1976)