Nik Fackler oltre ad aver diretto un film di finzione intitolato “Lovely, Still” è più noto negli states per il suo secondo lavoro, uno strano ibrido tra documentario, reality, mistificazione alla “Blair Witch Project”, intitolato “Sick Birds Die Easy” dove segue un teorico della cospirazione dipendente dalle droghe, un musicista alcolizzato con al seguito fidanzata francofona, una crew americana e se stesso, in un percorso che spinge tutti quanti all’ìnterno della Giungla dell’Africa occidentale per ricercare l’Iboga, una pianta misteriosa le cui proprietà sono in grado di causare dipendenza e allucinazioni come una forte sostanza psicotropa naturale. Una scusa per entrare e uscire dall’involucro neo-psichedelico e realizzare un film dove la realtà viene completamente mandata in corto circuito rispetto al dispositivo documentale scelto. Accompagnato dal mandolino “punk” di Sam Martin il film di Fackler diventa una riflessione sulla presenza occidentale all’interno di una cultura aliena mettendo in discussione ogni forma di colonialismo, da quello politico a quello socio-culturale. Fackler ha diretto anche una serie di videoclip dove il senso di realtà è costantemente spinto su un confine di ambiguità estrema, tra questi sicuramente è degno di nota “Perfect Vision” girato per Icky Blossoms dove figura come montatore, ma dove è altrettanto chiara la sua influenza autoriale. Ma la clip più incredibile di tutte risulta davvero questa nuova girata per “The Faint”; “Evil Voices”, singolo tratto da “Doom Abuse” è un forsennato assemblaggio di sovrimpressioni, estetica brutta, immagini gore estreme, solarizzazioni degne dei peggiori video degli ottanta e sopratutto una vitalità visionaria che non sembra affatto improvvisata, basta osservare attentamente il controllo assoluto che Fackler ha di questi elementi (l’esatto opposto, per esempio, di un video come quello “scazzone” fatto da Annie Hardy per Pink Mountaintops) che mutano forma, colore e ritmo in un viaggio senza soluzione di continuità, che ha tutta la forza di una sinfonia visiva astratta, splendido.