lunedì, Dicembre 23, 2024

Federico Braschi & JD Foster – Richmond Ep: la recensione

Un EP anticipa quello che sarà il futuro di Federico Braschi, musicista romagnolo che con Richmond esce allo scoperto, abbandonato il precedente moniker di Lui Sono Io. Era il 2013 quando Braschi pubblicava Storia di Una Corsa preferendo alle coordinate anagrafiche la pseudonimo di Lui Sono Io. Tuttavia di quel lavoro qualcosa rimane, e se non fra le pagine chiare e le pagine scure (per usare un prestito di De Gregori), rimane fra le amicizie di Braschi di quel tempo. In particolare, a proseguire il discorso cominciato con Storia di Una Corsa è lo stretto rapporto con JD Foster, non a caso co-firmatario del disco in questione. Già noto produttore di Marc Ribot, JD Foster è forse più conosciuto per le collaborazioni con i Calexico e con Vinicio Capossela. E considerato il piglio dei pezzi di Braschi, la collaborazione non lascia stupiti. Basti ascoltare l’incipit di Santa Monica per lasciarsi suggestionare dalle immagini di un’arida Tucson piuttosto che dalla più vicina Sant’Arcangelo di Romagna, da dove il disco prende piede. Sarà anche questa una delle ragioni per cui Joey Burn e Jacob Venezuela (Calexico) hanno prestato la voce in alcuni passaggi dell’EP.

Richmond si può considerare l’inizio di un viaggio, il cui naturale prosieguo sarà, con tutta probabilità, un LP a stretto giro. Nel frattempo, le quattro tracce dell’EP offrono una buona panoramica di quanto ci attenderà; melodie intrise di country nostalgico e struggente, ballate fragili e un’innodica legata alla descrizione di grandi distese dove si allungano le ombre della solitudine. Si passa da brani più personali e meno condizionati dagli esempi dei maestri presenti nel disco (Il ponte sul fiume che non c’è) al duetto Burns e Braschi (Old Stone Bridge), decisamente più improntato alle scale di Algiers. Nel mezzo, una rivisitazione liberamente tratta da All About You degli Slummers, che compare qui col titolo I Tuoi Occhi. Polvere e Romagna confluiscono in Richmond per un assaggio di quello che potrebbe essere un radioso futuro.

 

Giulia Bertuzzi
Giulia Bertuzzi
Giulia vede la luce (al neon) tra le corsie dell'ospedale di Brescia. Studia in città nebbiose, cambia case, letti e comuni. Si laurea, diventa giornalista pubblicista. Da sempre macina chilometri per i concerti e guadagna spesso la prima fila.

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