Se nello slang afroamericano “funky” si riferisce all’odore non troppo gradevole rilasciato dal corpo in condizioni disinibite, il piglio funky dei Funky Mama odora di copertoni bruciati e club fumosi. L’omonimo EP di cinque tracce inaugura il percorso del collettivo originario di Brindisi e di stanza a Roma, la cui attuale line up e cospicua a dir poco: Andrea Del Vecchio (batterista/percussionista), Attilio Errico Agnello (sax tenore), Antonio Pirrò (basso), Simone Colasante (organo/piano elettrico), Pietro Gioia (tromba), Carlo Gioia (sax contralto/baritono).
Nati nel 2009 dall’incontro di Andrea e Attilo, il suono dei Funky Mama è una miscela di jazz, funk costantemente incalzata da ritmi dai riflessi afro. Un cocktail micidiale dall’impalcatura sofisticata dove la presenza corpulenta dei fiati inonda il suono di ogni traccia, marcando a fondo la linea melodica. Seguendo la smilza tracklist, il disco si avvia col groove psichedelico di Evolution cui seguono il funk che accompagnerebbe in modo degno uno sketch della Pantera Rosa di Pirro’s Shower e i discorsi fra tromba e sax in You Can Dance. Un’intrigante versione radio di Ottobre: Fuga dalla stazione centrale, chiude il rapido assaggio che i Funky Mama hanno voluto rilasciare. Ritmi rocamboleschi, suoni caldi che guardano ad una fusion morbida e più legata alla componente jazz rispetto al funk. A cornice del tutto, l’artwork è stato curato da Mr. Wany, artista italiano del panorama della street art, che ha trasposto in linee e colori l’immaginario dell’album affine ai crime comics. Cinque pezzi che non possono non preannunciare una più ampia trattazione nell’immediato futuro.