L’Occidente […] crede che ai cinesi e i brasiliani DEBBA piacere l’indie rock.
Una delle frasi contenuta nell’album Nuovo Ordine Mondiale, non potrà non colpire l’attenzione di chi si ritroverà il cd per le mani. In effetti, non capita spesso di avere a che fare con esplicite dichiarazioni di intenti, la cui finalità di solito è lasciata alla sensibilità di chi ascolta. Tutt’altra storia è quella de Il Bric, progetto musicale a quattro teste costituito da Nick Amoruso, Fabrizio Panza, Luca Sinesi e Sergio Fish Pesce. Quattro musici baresi dedicati ad altri orizzonti, chi per passione, chi per studi, chi per nascita e al di là dei confini del vecchio continente. E tutti e quattro decisi a spostare il baricentro dell’attenzione mediale verso un’asse differente; quello che collega le nuove macro potenze mondiali il cui acronimo dà origine alla parola BRIC: Brasile, Russia, India, Cina.
Nelle sue eccentriche coordinate geografiche e attraverso giochi di parole più o meno velati (riconsideriamo il patto atlantico | non si dica che non sia pacifico), Il Bric redige una sorta di prontuario geopolitico, un breviario in dieci tempi la cui tesi di fondo suona più o meno così: è sensato parteggiare – ancora – per l’occidente? Senza ovvie pretese di dare una risposta esaustiva al quesito, nel Nuovo Ordine Mondiale i quattro de Il Bric si limitano a indicare alcuni oggetti notevoli dell’assetto politico mondiale: nuovi imperi economici che avanzano (War Games (Nuovo Ordine Mondiale)), shopping mall del sol nascente (Le logiche del Market), frutti brasiliani (Silicia) e star di Bollywood (Sussidiario). Dieci tracce ricche di riferimenti a persone e fatti realmente accaduti il cui richiamo viene puntualmente esplicitato dalle note a piè di pagina del libretto, come a voler mettere ben in chiaro che Il Bric non ha bisogno di ricorrere a metafore e o immagini astratte per apparire più interessante. C’è lo scontro fra Nixon e Chruscev, ci sono nomi di divinità indù e discorsi amorosi in portoghese, il tutto passando dall’elettronica colta alla Battiato, Bluvertigo, per l’obbligato tirocinio dei C.S.I., fino alle incursioni di samba e bossa nova.
Nuovo Ordine Mondiale è un album da ascoltare assolutamente sia per la ricchezza della composizione melodica sia per la complessità e la ricercatezza dei testi. O se non altro, per provare a confutare la provocatoria tesi di fondo.