“Dirty Love” è una delle tracce contenute nell’album di Ke$ha intitolato “Warrior“; il video, diretto dalla stessa cantante, simula l’autoregistrazione di uno strip abbastanza giocoso davanti ad una videocamera, azionata in tempo reale prima del numero sexy. La affiancano due tipi “en travesti” che compaiono a metà video e alla fine, subito dopo l’orgia di coriandoli che la sommergerà; aprono e chiudono alcuni footage da un vecchio ephemeral movie sulla censura, di quelli che si trovano su archive.org e correda il tutto qualche immagine con il timecode in sovrimpressione ben visibile, giusto per offrire un’illusione di “realtà”. “Dirty Love” è stato realizzato insieme alla Liquid Crystal Production di Nashville, non presenta niente di particolarmente innovativo, non siamo certo dalle parti di Pour it Up, il video che Rihanna ha diretto dopo aver cacciato dal set il regista Vincent Haycock; qui tutto è molto più colorato e prevedibile anche se questa “simulazione” di un cinema portatile, ad altezza webcam, e il recupero di alcuni formati ridotti, inclusi alcuni elementi di found footage a costo zero, rappresentano una prassi interessante che sta ridefinendo il modo di produrre videoclip ormai destinati esclusivamente all diffusione in rete. Allo stesso tempo “Dirty Love” è perfetto nel replicare l’approssimazione dilettantesca, mima l’esibizionismo di una qualsiasi ragazzina del pianeta, mette insieme balletti e numeri imbarazzanti, accellera l’immagine e applica effetti dozzinali “user friendly”, dialoga costantemente con l’obiettivo in una sintesi dell’immaginario “selfie” che basta e avanza.