Il nuovo video di Sky Ferreira diretto dal solito Grant Singer e intitolato “i blame myself” appena uscito sul sito ufficiale della cantante Americana, ha scatenato una ridda di polemiche e commenti feroci inoltrati alla stessa Ferreira, con l’accusa comune di razzismo. Secondo i commenti più pepati la solita immagine di una cantante bianca che balla davanti ad una serie di ballerini neri nel consueto contesto criminale è un clichè inaccettabile.
La risposta di Sky via facebook non si è fatta attendere: “Niente mi fa incazzare come esse chiamata razzista […] trovo che sia insultante per me ma anche per i ballerrini e gli attori che hanno partecipato al mio video. […] commenti come “la solita ragazza bianca e ricca che sfrutta il popolo nero e il ghetto” non hanno senso. Mio fratello è in parte nero, i miei cugini sono neri. La mia famiglia è di origini Latine, e alcuni di loro sono presenti nel mio video. Non sono cresciuta in una casa “bianca”, e autofinanzio me stessa da quando avevo quindici anni. Sono una donna, non sono una fottuta ragazzina. Perchè ho la pelle chiara e gli occhi verdi non significa che sia stata allevata in una casa di Beverly Hills o che abbia finanziatori svedesi o qualcosa del genere. Vi sareste sentiti più al sicuro se avessi ballato con un gruppo di ragazzi bianchi, biondi? Dovrei solamente scritturare ballerini bianchi da questo momento in poi? […] Vivo a LA e ho girato il video li; i riferimenti sono ai video hip-hop dei ’90 e a Michael Jackson perchè entrambe le cose mi hanno ispirato per gran parte della mia adolescenza”
Per chi conosce la “cinefilia” nostalgica di Grant Singer, è abbastanza chiaro come il nuovo video della Ferreira si inscriva perfettamente in quell’operazione di recupero del simulacro divistico che attraversa tutte le sue produzioni video; al di là di Michael Jackson, qui c’è un po’ di tutto, inclusa Madonna ovviamente.