martedì, Novembre 5, 2024

Ingiuria, una sequenza utile per imprecare: Balanescu / Bargeld / Guidi / Teardo, 28 marzo a Cascina

Ingiuria: una sequenza utile per imprecare

Il lavoro nasce in primo luogo dal lavoro di Teho Teardo con Chiara Guidi su alcune parole liberamente tratte da alcuni testi di testi di Claudia Castellucci. Le parole evocano una sequenza imprecatoria, formula, questa, antichissima del canto, dove le parole dispiegano una voce corposa e martellante. L’idea è quella di lanciare sassi con la glottide, scagliare timbri e toni che tracciano traiettorie sotterranee al testo. La voce invade ogni parola, sopraffacendola: la forza ritmica e melodica delle singole parole frantuma il discorso sino a farlo diventare un mucchio di polvere. Dalle molteplici registrazioni di questa voce Teho Teardo ha costruito una partitura musicale che entra ed esce dalla stessa voce pronunciata in tempo reale da Chiara Guidi. Questo è anche il punto di partenza della seconda fase di lavoro che si rivolge alla voce struggente del violino di Balanescu e all’autorevolezza della voce di Blixa per completare la forza emotiva e la complessa metamorfosi vocale suscitata dall’ingiuria. Le corde strumentali si sovrappongono e si intrecciano a quelle vocali per testimoniare il peso di parole che non si possono sentire. Il “sasso” lanciato dalla gola, la parola trasfigurata, diventa un’onda emotiva, una drammaturgia del sentire, che sposta continuamente l’orizzonte tra i due poli del lanciare e del colpire. Le quattro presenze che il palcoscenico riunisce trasformano la sequenza imprecatoria in forme, fiori o cristalli, che non rimandano alla scarica, ma all’offerta. Ciò che si offre sono ricami: concrezioni di nodi e di fori, motivi ripetuti fino a perdere l’origine della trama, a favore di un ascolto presente, di un ascolto del presente. L’anima profondamente sonora della Socìetas Raffaello Sanzio spinge Chiara Guidi a intrecciare la sua ricerca sulla voce molecolare alla musica di Teho Teardo, e a condividere la scena con il violinista Alexander Balanescu e il cantante attore Blixa Bargeld, già intenso solista della band Einstürzende Neubauten, musicista e voce con Nick Cave and the Bad Seeds. In Ingiuria risuonano le origini di una parola antica, che affonda le radici in quelle società arcaiche dove l’offesa era collegata anche alle “formule imprecatorie”, parte dell’universo sapienzale della Bibbia, fino risuonare nell’invettiva violenta ritrovata fra gli appunti di un attentatore dell’11 settembre. E come spesso accade in queste formule rituali, suono, ritmo e intonazione della voce hanno più importanza del senso delle parole stesse. Il lavoro creativo di Guidi e Teardo su una selezione di testi di Claudia Castellucci punta con decisione a esaltare l’aspetto fisico della voce, il suo dispiegamento e il suo potere incantatorio. Per farne teatro nasce così una base registrata e attraversata dalla voce della stessa Guidi, mentre Balanescu e Bargeld intervengono dal vivo. Artista dalla formazione classica ma dall’orientamento poliedrico, Balanescu ha suonato con un quartetto d’archi votato alla musica contemporanea come l’Arditti, non si è negato a jazzisti come Carla Bley o John Lourie, ha partecipato a progetti di gruppi come i Pet Shop Boys o la Yellow Magic Orchestra. Graffiante e struggente, il suo violino farà coppia con la voce intensa e possente di Bargeld, cantante e artista tedesco guida degli Einstürzende Neubauten, gruppo dell’industrial, un rock rumoristico e situazionista non estraneo al dada e alla performance. La voce come strumento martellante, per polverizzare e trasfigurare le parole fino a scagliarne le sillabe dalla glottide per colpire: una trama sonora spessa e incisiva, dove la voce trasfigurata si unisce oniricamente alle corde vibranti del violino. Una drammaturgia del suono dove la capacità di pensare con le orecchie architetture e grumi sonori diventa predominante, come nel recente “Madrigale appena narrabile” ancora una volta firmato da Guidi, una delle fondatrici e delle voci più stimolanti della Socìetas Raffaello Sanzio.

Versi cadenzati da Chiara Guidi e musicati da Teho Teardo, tratti liberamente da testi di Claudia Castellucci

con Alexander Balanescu e Blixa Bargeld, Chiara Guidi e Teho Teardo

tecnico del suono: Boris Wilsdors

tecnico luci: Fabio Sajiz

produzione: Link Musik, Socìetas Raffaello Sanzio

Coproduzione: Romaeuropa Festival 2009

info@lacittadelteatro.it

www.lacittadelteatro.it

Redazione IE
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