Ep di debutto per Morgan Enos (già con Hollow Sunshine, Other Houses) e Bryant Keith Bayhan (.paperman).
Mentre Enos si è recentemente fatto conoscere per l’omaggio fedele e allo stesso tempo parodico ai Sun Kill Moon di Mark Kozelek attraverso un ep intitolato Under The Canopy, Bryant Keith Bayahn ha costruito negli anni i suoni di un’elettronica pop vicina ai suoni della wave commerciale anni ottanta, con ampi rifeimenti ai Cocteau Twins, ma anche al songtelling dei Pet Shop Boys. Gli Hheaven mantengono la stessa attitudine pop e l’amore per la leggerezza dei suoni sintetici, sposandola con lo spirito più tradizionalmente pop di Enos, inserendo quindi derive maggiormente legate alla psichedelia addomesticata dei Beach Boys.
Ne viene fuori uno strano ibrido, che sembra recuperare certe istanze New Romantic (Lotus Eaters in primis) senza disdegnare derive più sperimentali e ambient.
A single Rose non è quindi semplicemente una raccolta di canzoni da spiaggia, ma un viaggio a tratti perturbante tra zucchero e fiele dove emerge la lezione tastieristica ed elettronica di musicisti come Thomas Dolby, quella del techno-pop europeo e un gusto per il bozzetto surreale. Sembrerà bizzarro, ma la capacità dei nostri di combinare più elementi consente analogie del tutto inconsuete, come quella tra il Battiato di Patriots e un brano (sorprendente a nostro avviso) come Do Work/Stay Working. Da scoprire.