Per promuovere il suo quinto lavoro in studio, la musicista di origini ungheresi Angela Kinczly si affida al fotografo e filmmaker Paolo Fassoli, autore del videoclip che presentiamo in anteprima esclusiva su Indie-eye.
“Silent” è la title track dell’album, uscito lo scorso 29 marzo per Ritmo&Blu Records a tre anni di distanza da “Tense Disorder”. Singolo e album prendono vita dalla scrittura di Emily Dickinson, punto di convergenza tra parola e musica e ventre dal quale sono germogliati gli undici brani inediti della Kinczly, viaggo tra le pieghe di quel folk che riesce ancora a commuovere, dibattendosi su quel confine dove l’ombra rivela la luce.
“Silent” è il brano più cupo dell’album, ma come ci ha detto la stessa Kinczly è anche quello che offre una chiave di lettura per l’intero lavoro:
[perfectpullquote align=”full” bordertop=”false” cite=”” link=”” color=”#fcb228″ class=”” size=””]Ho visualizzato subito come avrei voluto rappresentare per immagini la canzone attraverso sequenze visive che rappresentassero i movimenti della mente quando siamo fermi in silenzio, non percorsi né guidati da intenzione. Il silenzio in verità brulica di vita ed è stato la mia principale fonte di ispirazione per questo disco.[/perfectpullquote]
Angela Kinczly – Silent – Dir:Paolo Fassoli
“Silent” è acquistabile su Gtmusic.it e in digital download sulle migliori piattaforme digitali. Puoi ascoltarlo anche su Spotify
[perfectpullquote align=”full” bordertop=”false” cite=”” link=”” color=”#2f6ff9″ class=”” size=””]Collaborare con Angela Kinczly per la realizzazione del video di Silent è stato un processo sorprendente. La più grande delle sorprese è stato scoprire la sua sensibilità visiva oltre che musicale e questo ha permesso di individuare uno stile in bianco e nero piuttosto contrastato, che entrambi abbiamo ritenuto adatto per narrare la musicalità della poesia di Emily Dickinson.[/perfectpullquote]
Paolo Fassoli descrive così il video di “Silent”, parlando della capacità di Angela nel gestire la scena. “Il video procede seguendo la solennità della musica secondo un linguaggio d’altri tempi e di nessun tempo in particolare – ha aggiunto Fassoli – un approccio volutamente cinematografico e contemplativo, un incedere lento come un respiro calmo”
Ricco di sovrimpressioni come nel cinema delle origini, il video “segue ogni frase della canzone“. Tutti gli elementi naturali, ha specificato Fassoli, “rappresentano l’interiorità delle due protagoniste unite in questa poesia sonora”
Ed è proprio la natura secondo la Kinczly a rendere tangibile il mondo interiore: “la nostra salvezza dalla inconsistenza della volontà umana. Il contatto con gli elementi naturali ridimensiona l’illusione umana di illimitato potere. Nella poesia di Emily Dickinson la natura ha questo ruolo quasi catartico e mistico, nella sua contemplazione si afferma la centralità del sentire come chiave per vivere e incontrare l’immortalità dell’anima.”
Fassoli descrive questa relazione tra immagine interiore e musica come se fosse una “rappresentazione astratta quasi pittorica, un affresco della delicata interiorità femminile in espansione”
“Silent” è uno stimolante connubio tra poesia, musica e arte visuale.