La storia di Soy Cuba, il film diretto da Michail Kalatozov è piuttosto accidentata; uscito nel 1964 come co-produzione russo-cubana, registrava il fermento rivoluzionario e musicale di quegli anni post-Batista con uno stile convulso e sperimentale. L’insuccesso era alle porte e se non fosse stato per Martin Scorsese e F.F. Coppola trent’anni dopo, il film non sarebbe stato scongelato dagli archivi dell’istituto Cubano delle Arti e dell’Industria Cinematografica.
Ed è proprio l’ICAIC ad essersi innamorato di Ay Jona, la prima traccia del nuovo album dei Bahama Soul Club, tanto da aver prestato alcune immagini del film di Kalatozov per un teaser promozionale che combinla musica con il girato di Soy Cuba. Un imprimatur di livello per le 17 tracce di The Cuban Tapes, accompagnate dai migliori artisti della musica cubana contemporanea alla voce, come Danay Suarez, Arema Arega & Telmary Diaz, già nel progetto “Havana Cultura” di Gilles Peterson e coordinate appunto dai Bahama Soul Club, collettivo tedesco guidato da Oliver Belz, abilissimo nel fondere insieme soul, latin-Jazz, influenze afro, deviazioni bossa e giunti con questo album al loro terzo lavoro.
L’album è una combinazione sapiente tra new-lounge e quell’allure exotica che per certi versi si avvicina più alla spettacolarizzazione del suono “modello esquivel” con un groove sparato al massimo invece che a certe derive elettroniche coeve; il motore si riscalda con la re-invenzione di Bessie Smith, letteralmente resuscitata nel gospel con venature blues di Moaners, uno dei brani più belli dell’album; ma non è la sola scheggia di passato, perchè c’è spazio anche per la voce di Spanky Wilson in I Warned You Baby, brano per certi versi speculare a Moaners ma con un’incendiaria anima swing sostenuta da potente sezione fiati.
L’album procede tra questi due estremi, e tra gli episodi migliori include la caldissima Grinning In Your Face con la voce di Ruthie Foster e i fender Rhodes a creare l’atmosfera giusta; le tre Tiki Suite, orchestrali e sensuali, con la bellissima Arema Arega e la sua voce indolente che rende la Suite Pt. 2 “Mirando al Mar” un’esperienza ad alto voltaggio erotico.
Degno di nota il remix di Moaners curato da SUOHNO, notevole producer Italiano, che trasforma il brano con il suo inconfondibile sound funk-xploitation, ossessivamente contagioso e attraversato da atmosfere recuperate direttamente dal Lalo Schifrin più indiavolato.
L’album è costituito da più di un’ora di musica di ottimo livello, un “must have” per il “party time”