Per celebrare il quarantennale di The Age of Consent, lo storico album dei Bronski Beat appena ri-pubblicato in svariati formati, Jimmy Sommerville ha chiesto a Matt Lambert di realizzare un video specifico che raccontasse il clima odierno in relazione ai diritti LGBTIQ+
Il fotografo e artista pluridisciplinare britannico in circa quindici anni di attività, ha rappresentato le varie forme del desiderio nelle comunità Queer e proprio a quelle ha fatto riferimento per raccogliere materiale.
Il risultato è un corto di quasi sette minuti, con un lessico ibrido tra documentazione e videoclip, che procede dagli strumenti di intimidazione sociale e politica utilizzati dal governo britannico nel 1984 contro la libera espressione dell’omosessualità, fino alla percezione attuale.
L’età del consenso, il limite secondo il quale un rapporto sessuale viene considerato reato, era stabilita a 16 anni dal governo inglese, mentre per le persone LGBTIQ+ veniva fissato a 21.
Comincia così il corto di Lambert prima che la voce di Sommerville scandisca il suo “Tell Me Why?” mentre immagini filmate nella Turchia di oggi, ci mostrano un uomo spazzato via da un idrante solo perché Gay.
Il brano viene allora associato alle immagini di alcuni Pride attraverso quarant’anni e gioca proprio sul taglio shock tra la gioia di autorappresentazione delle identità e la violenza che cerca di sopprimerle.
Lambert si muove tra Stati Uniti e Europa, raccontando una vera e propria battaglia dei corpi contro un oscurantismo che non sembra essersi affatto placato lungo i quarant’anni che ci separano dalla pubblicazione di The Age of Consent. Alle immagini degli arresti brutali avvenuti in Russia negli ultimi anni, fanno eco quelle dello stesso Sommerville placcato dalla polizia britannica nel 1992, durante la marcia per i diritti Gay a Londra, in un crescendo di violenza che fa da contrappunto al noto “You and me together Fighting for our love“
Il video incorporato è soggetto a limiti di età ed è disponibile direttamente su Youtube, cliccando sul banner dell’incorporamento stesso. Siamo dell’avviso che questa censura a “garanzia” dei minori, non protegga affatto i vostri e i nostri figli dalla violenza che ogni giorno sperimentano negli spazi collettivi, dalle scuole alle strade e che spesso si esprime con grande furia contro ogni tipo di alterità, tra le sollecitazioni della società dello spettacolo e la squallida arena politica contemporanea.
La violenza del video di Lambert ha un valore educativo e formativo: distingue con chiarezza vittime e carnefici e spiega chiaramente che è possibile evitarla eliminando la paura dalla propria rete di relazioni. Quella paura, quando diventa strumento in mano ai governi e alle reti di sicurezza che da questi dipendono, avvicina pericolosamente le cosiddette democrazie ai peggiori regimi.
Il lavoro di Lambert assottiglia queste differenze e ci mostra un’immagine tragica della realtà politica e sociale in cui viviamo.