«I CCCP – scrive Federico Fragasso nel ricco speciale pubblicato da questa parte su indie-eye e dedicato all’intera discografia storica della fomazone – si formano a Berlino Ovest, oasi del “mondo libero” nel cuore della Germania Comunista. “L’isola che non esiste più” – come la definirà molti anni dopo Blixa Bargeld degli Einstürzende Neubauten – divenne all’alba degli anni ’80 una mecca per sbandati di ogni genere e nazionalità, attratti dalla sua atmosfera decadente e dal suo clima permissivo. Già teatro della trilogia di Bowie e rifugio di Nick Cave, la città sarà il luogo dove i reggiani Massimo Zamboni e Giovanni Lindo Ferretti si incontreranno per la prima volta nell’estate del 1981. Hanno all’epoca rispettivamente 24 e 28 anni e provengono entrambi dall’esperienza della protesta studentesca. Delusi dagli esiti del movimento, sono in fuga dalla loro esistenza precedente. Ferretti, in particolare, è stato a lungo un militante di Lotta Continua e dopo il suo definitivo distacco dalla politica ha svolto per alcuni anni l’attività di operatore psichiatrico. Entrambe le situazioni, come si vedrà, lo segneranno profondamente e saranno fondamentali nello sviluppo della sua singolare poetica. Cementando un’amicizia destinata a durare a lungo i due si lanciano alla scoperta della città, esplorando con vivo interesse le mille realtà di cui essa si compone. Anzitutto la musica, che in quegli anni rappresenta vistosamente il nuovo: insieme assistono alla rassegna Geniale Dilettanten, venendo a contatto con gruppi come Einstürzende Neubauten e DAF e assorbono gli insegnamenti del punk da una prospettiva prettamente continentale. Poi l’architettura industriale, gli influssi islamici del quartiere turco di Kreutzberg e soprattutto l’iconografia comunista assorbita grazie alle incursioni nel settore est (“quell’attrazione non derivava da una scelta politica, siccome la politica era ormai un capitolo chiuso, ma dal fascino puro e semplice di Berlino Est”).»
A 40 anni da Ortodossia, il primo EP della band , Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur saliranno sul palco del Musart Festival di Firenze 2024.
Venerdi 26 Luglio nella cornice suggestiva del Parco Mediceo di Pratolino, nell’ambito del tour “In FEDELTÀ la LINEA c’è” e dopo il grande successo delle recenti date berlinesi i CCCP proporranno brani storici della loro carriera come “Depressione Caspica, Annarella (Epica, Etica, Etnica, Pathos), Oh! Battagliero (Socialismo e Barbarie), Curami, Emilia Paranoica (Affinità – Divergenze Fra Il Compagno Togliatti E Noi Del Conseguimento Della Maggiore Età) Punk Islam (Ortodossia) e molti altri.
I biglietti – posti numerati da 39,10 a 59,80 euro – saranno disponibili da domani 14 marzo alle ore 18 sul sito ufficiale www.musartfestival.it, su www.ticketone.it e nei punti Boxoffice Toscana www.boxofficetoscana.it/punti-vendita. Disponibile anche la formula Gold Package (130 euro) che, al biglietto di primo settore, aggiunge catering con buffet e, prima dello spettacolo, visite guidate al Parco Mediceo.
[Foto dell’articolo di Guido Harari 2024 – fornita da ufficio stampa Marco Mannucci]