Il tour di presentazione dell’album di Cesare Basile “Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più“, pubblicato da Urtovox Records e di cui abbiamo parlato approfonditamente qui su indie-eye, ha fatto tappa anche a Firenze lo scorso 29 marzo 2015, presso la CDP di Settignano, per la rassegna “Love you Live” allestita da Mauro Antonelli che ha organizzato la serata insieme a Massimiliano Larocca. Sul palco, insieme a Basile I Caminanti, ovvero Enrico Gabrielli, Rodrigo D’Erasmo, Simona Norato, Luca Recchia, Massimo Ferrarotto.
Ne abbiamo approfittato per fare una lunga conversazione con Cesare Basile sulla Sicilia del suo nuovo album, i senza nome che vengono raccontati, il disprezzo della retorica sul lavoro, il diritto d’autore, l’uso del siciliano e il significato di segni e figure che passano in rassegna nello splendido “Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più”. Tra le cose che abbiamo chiesto a Basile durante l’intervista, il senso che per lui ha la fionda a cui è attaccato un rosario, stampata sulla copertina del suo nuovo disco, “è il ricordarsi delle promesse che ti fai quando sei bambino – ci ha risposto il musicista siciliano – “e queste promesse la mia generazione le faceva con una fionda in mano, per cui riprenderla in mano ha un senso da adulti“.
Il video, della durata complessiva di 36 minuti, contiene l’esecuzione integrale di: Franchina, Manianti, Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più, Libertà mi fa schifo se alleva miseria; è un corposo assaggio del sorprendente set di Basile, forse tra i live più belli e intensi visti in Italia negli ultimi dieci anni. Rispetto all’album il lavoro insieme ai Caminanti punta ad un suono più stratificato che non compromette affatto il minimalismo aspro ed essenziale dei brani, sempre più vicini alla radicalità del blues ma anche alla torrida ossessività di un Nick Cave bruciato dal sole di Sicilia; al posto dell’outback australiano ci si immagina la piana tra Catania ed Enna, in mezzo a cardi, oliveti e pietre aguzze, con un Gabrielli in splendida forma che di volta in volta evoca influenze morriconiane (i cori in “Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più“), strappa dagli Ottoni e dai Legni i suoni della terra di Basile (Manianti), e ingaggia un duello con gli ottimi Rodrigo D’Erasmo (Violino, mandolino elettrico) e Simona Norato (Piano e tamburi) alla quale tra l’altro viene affidata l’apertura del set, con alcuni brani dal suo recentissimo “La fine del mondo“, esordio sorprendente prodotto dallo stesso Basile e distribuito anche in vinile sotto il marchio “I dischi della fionda“, progetto di cui Basile ci parla nella video intervista.
Il video dedicato a Cesare Basile è una produzione Michele Faggi per Indie-eye.it. Le riprese video sono di Bianca Greco e Michele Faggi, che ha curato anche il montaggio e realizzato l’intervista.