Il Collettivo Piume è un progetto di artisti di diversa provenienza che fonde linguaggi e mette insieme l’esperienza di Giuliano Dottori, già con Amor Fou e Paolo Marrone, frontman dei Favonio.
Dieci scrittori contemporanei forniscono linfa letteraria a musica e suoni di derivazione electropop, contribuendo alla nascita di un lavoro organico e fluido, costituito da dieci canzoni originali e un libro, dove le tematiche sociali occupano un ruolo centrale.
L’album/libro si chiama “Non c’è verso” e il nuovo estratto si intitola “Welcome“, veicolato da un videoclip diretto da Paolo Boriani.
Si tratta del terzo video ufficiale effettivo dopo “L’addio” e “Schiena“, entrambi diretti sempre da Boriani.
Mentre la prima clip estrapolava l’attenzione al dettaglio e una certa poetica visuale, durante la decostruzione di una session, Schiena lavorava con la materia visiva in modo più strutturale, attraverso un’esplorazione del corpo come elemento del racconto. Emergeva, nell’apparente classicità del setting, vicino alla ritrattistica di certi videoclip anni novanta, un’attenzione precisa al corpo come texture, ripetizione di un pattern, cellula visuale astratta.
Questa vocazione diventa esplicita in “Welcome“, che mette al centro la ripetizione e la mutazione della forma, pur partendo da elementi concreti, nella relazione tra natura e inorganico. Jhafis Quintero e Johanna Barilier, sono due artisti sul bordo che più volte hanno messo a nudo, in modo talvolta brutale, la loro vita come coppia attraverso il gesto performativo estremo. Emerge nei loro lavori una precisa indagine sul limite. La sensorialità, la violenza e l’amore, diventano quindi forme che disattendono il pensiero positivista.
Nel video, il cui testo è stato scritto da Fabio Marco Santopietro, è il processo identitario stesso ad essere messo in crisi. Mentre la canzone parla in un certo modo di migrazioni, l’installazione di Quintero/Barilier utilizza materie naturali come acqua e polvere sottile, per frammentare l’immagine dei volti. L’altro segmento li vede deambulare nel Le Day Viaduct, struttura ferroviaria ubicata in Svizzera, a Losanna, dove il duo opera, per sottolineare la condizione transitoria e di passaggio che ci accomuna tutti quanti.
Paolo Boriani conferma la sua vocazione a metà tra arte e cinema del reale, che gli ha consentito di inventarsi un territorio emozionale, adattissimo ad affrontare lo spazio di convergenza del videoclip contemporaneo. Ricordiamo i suoi progetti per Rai Cinema e Sky Arte Hd, il bellissimo “Saga” sul teatro equestre di Giovanni Lindo Ferretti e naturalmente il videoclip per Vinicio Capossela, “La bestia nel grano”, che già era un esempio riuscitissimo tra documentario, arte performativa e rituale popolare.