Agustin Cornejo, classe 1996, lo abbiamo conosciuto grazie al progetto musicale Sinedades, condiviso con Erika Boschi e legato ad una declinazione davvero originale del mondo sonoro latino. Oltre all’attività come musicista e chitarrista, Agustin è anche un videomaker e gestisce lo studio Artevideomaking attraverso il quale realizza video session, video di documentazione per eventi e teatro, oltre ovviamente a video musicali.
La sua videografia come regista di videoclip è ancora ridotta e si riferisce a tutti quelli ufficiali per i suoi Sinedades e ad un video realizzato per la promozione del lavoro di Lucio Leoni.
Si è aggiunto, da un giorno esatto, il nuovo videoclip realizzato per Cristallo, il bel progetto pop di Francesca Pizzo di cui abbiamo parlato approfonditamente con un podcast audio disponibile su indie-eye da questa parte.
La clip di “Dei Due” è relativa all’omonima traccia, tratta dall’EP “Piano B” pubblicato da Black Candy, cinque tracce che raccontano il momento che stiamo vivendo, analizzando “il confronto con l’altro, le relazioni e il concetto di prossimità, oltre al binomio presenza/assenza” .
Il video, realizzato e montato dallo stesso Cornejo, è stato interamente girato al GRS Studio di Firenze ed è un bell’esempio combinatorio che dialoga con più storie della videomusica, scardinando la retorica dei video in studio, ma allo stesso tempo recuperando un’aura glam che si riferisce in modo preciso agli anni settanta, inclusa l’elegante mìse, leggermente space-age, indossata da Cristallo.
Tutta la clip, grazie ad un effetto che sfalsa la percezione RGB, separandone gli elementi sullo stile delle varie “RGB Chromatic Aberration”, lavora sul doppio, creando un’immagine allo specchio che potrebbe appartenere ad una vecchia VHS corrotta, al segnale difettoso di un broadcast via etere, oppure ad una copia lavoro di una trentina d’anni fa, come suggerisce il timecode lasciato in sovrimpressione per tutta la durata del video.
Il risultato in termini visuali è a tratti sorprendente e crea insieme al corpo e alla performance di Cristallo un vero e proprio fantasma della sua stessa immagine.
Per quanto i video in studio siano quasi sempre legati ad uno spirito del tutto funzionale alla promozione, qui siamo di fronte a qualcosa di diverso, che utilizza la forma visuale e l’elaborazione delle immagini come riflesso indiretto delle liriche di Francesca Pizzo.
Da una parte quella centralità della performer che gioca con i promo televisivi degli anni settanta, dall’altra un’aberrazione visuale che stacca quel ricordo dall’obbligo della ricostruzione filologica, per farne una riflessione concettuale sul nostro “doppio” modo di abitare le immagini.