Elliot Elder e George Muncey, conosciuti con il moniker di UNCANNY, sono rappresentati dalla Pulse Film, produzione londinese specializzata in videoclip e advertising, interessata a sondare il limite tra diffusione popolare e innovazione. Il duo ha diretto numerosi video sfruttando tecniche e formati non convenzionali, come il piano sequenza di Nobody Knows (Ladas Road), diretto per Loyle Carner, adattando il set alle capacità di ripresa dei dispositivi ad infrarossi.
Non è così diverso, almeno in termini concettuali, il video realizzato per la club music di Disclosure.
Arachnids è in parte una celebrazione del dancefloor, stilizzata sul volto della comunità danzante, illuminata e “congelata” da effetti strobo, glitch, freeze frames, tanto da rinnovare in una direzione marcatamente visual quella forma di ritratto collettivo di derivazione fotografica, che da Godley & Creme in poi si è moltiplicata attraverso migliaia video dello stesso tipo.
Ma c’è anche altro, perché nel tentativo di unificare questa antropologia del ballo con un’aracnologia visionaria che in qualche modo dovrebbe suggerire la morfologia spiraliforme del groove, si tende verso un risultato surreale e alieno.
Un bizzarro cyber-video che sembra innestare la tecnologia dove meno te lo aspetti e che non parla altre lingue rispetto a quelle del ritmo e dell’espressione fisica ad esso correlata.
Il tutto tra potenza e momenti di decompressione, che citano persino i suoni del folklore Armeno.
Disclosure – Arachnids: il video di Uncanny
Con il video di Arachnids la rave culture non è mai stata così bella e positiva