Tra i sopravvissuti dell’ondata “indietronica” la coppia nell’arte e nella vita Regina e Günther Janssen tornano con un nuovo lavoro a quattro anni di distanza da “The Decline of Female Happiness” escogitando un titolo che allude alla stessa atmosfera glamour e decadente. “Holding the mirror for Sophia Loren” è il dodicesimo lavoro in studio per Donna Regina e il settimo pubblicato su Karaoke Kalk. Prodotto da Michal Jacaszek, specialista nella conciliazione tra strumenti di derivazione classica e un’elettronica liquida e oscura, risente dell’influenza del musicista di origini polacche pur mantenendo quella forte consistenza pop che ha sempre caratterizzato il songwriting del duo. Quello che cambia è lo spettro sonoro, molto più vario e ondivago, sospeso tra dub acquatici (cities) ed episodi minimal acustici (lift me up), techno-pop di ascendenza industriale e detriti glitch (Gatsby). Nonostante l’atmosfera plumbea, quasi fosse la colonna sonora di un seducente travelogue tra i volumi di metallo e vetro di un agglomerato urbano, elemento ben evidenziato dall’artwork del Cd, si respira un’aria “popular” fine ottanta; viene in mente il pop sintetico di Grace Jones, le forme jazzy e sfumate di certa chill-out music, e anche quell’aura leggera e teutonica che fa pensare ai Propaganda di Andreas Thein e Ralf Dörper. Album piacevole ed esplicitamente sofisticato, “Holding the mirror for Sophia Loren” è un viaggio sonoro volutamente fuori dal tempo e retro-futurista.