Il viaggio sciamanico di Donovan, fuori dal tempo e dallo spazio, sembra quello che introduce il film meno amato da David Lynch. Irulan parlava del principio, periodo di delicati equilibri, e della spezia, surplus di conoscenza essenziale per annullare lo spazio. Ovvero, la capacità di viaggiare in ogni parte dell’universo senza mai muoversi.
Per Donovan, sciamano che registra una delle sue ballad più dirette, urgenti e disarmoniche si tratta di rintracciare nuove relazioni tra comunità e forze della Natura.
Un compito che non è certo riuscito al connubio militare tra scienza, politica e semiotica.
Lasciamolo sognare come un Warlpiri allora, mentre Lynch continua a costruire in forma sempre più contratta e casalinga, un percorso trasparente tra le immagini, incatenate come una litania che si è finalmente sbarazzata del logos.
Il mare.
“I am the shaman”, il brano, è stato registrato nello studio losangelino di David Lynch. Il video è prodotto è diretto dal regista di Missoula.
Donovan, che suona con “Kelly”, la sua acustica, viene accompagnato dallo stesso Lynch, che costruisce un’architettura modale, con alcuni accordi di chitarra ed effetti.
Il video, in coda, sollecita donazioni per regalare la pratica della meditazione trascendentale ai bambini. L’account paypal è il seguente: paypal.me/donovanleitch
Questo invece è il sito ufficiale italiano della David Lynch Foundation, attiva nella diffusione della Meditazione Trascendentale